Un mio fratello in Cristo nonché mio amico, di ritorno da un viaggio, mi ha raccontato un episodio da una parte spiacevole, piacevole dall'altro. Questo perché, al di là della reazione immediata che possa lì per lì recarci un qualche disturbo, poi a mente fredda ci sono cose che vanno a confermarci alcune realtà spirituali che ci fanno ben comprendere quale sia la direzione verso cui si sta andando e come rapportarsi ad essa. E' un pò come essersi premuniti di un ombrello prima di uscire di casa: quando comincia a piovere non è che si sia felici del fatto che ci sarà una brutta giornata, ma il lato piacevole è la soddisfazione di sapere di aver fatto le azioni giuste per prevenirne l'avvento. Certo, piove... ma sappiamo di aver fatto la cosa giusta, di aver scelto e di essere sulla strada giusta, e di quello ci consoliamo.
Questo mio amico si è trovato per motivi occasionali, a pranzare con alcune persone che si confessavano cristiane e dopo un pò la conversazione è andata a vertere, per loro stessa iniziativa, se si condividessero oppure no alcuni principi ecumenici.
La dottrina "ecumenica" di queste persone però, andava ben oltre il considerare la dottrina cattolica accettabile - e precisiamo ancora una volta che per noi non lo è affatto - ma si estendeva a considerare accettabile anche tutta una serie di condotte, da sempre proibite dal Dio ebraico/cristiano in persona, nella Scrittura, come la fornicazione, l'omosessualità e compagnia bella.
Il mio amico, essendo cristiano, e credendo di parlare con cristiani, ha giustamente obiettato che tale posizione, più che perdonare il peccatore avallava il suo peccato, ponendosi in aperto contrasto con tutto ciò che Gesù e Dio Padre avevano insegnato. Per esempio, quando l'ecumenismo parla di "accoglienza" del peccatore, si riferisce spesso all'episodio dell'adultera, ma stravolgendo completamente il senso dell'atto misericordioso di Gesù.
La distanza che esiste tra l'atto di Gesù e la distorsione che l'ecumenismo ne ricava è questa:
Gesù non "accolse" la donna ma perdonò il suo peccato, tant'é che poi le disse: "vai e non peccare più".
L'ecumenismo "accoglie" il peccato ma non perdona la donna, perché se la condotta della donna non la si può definire "peccato", di cosa dovrebbe essere perdonata?
Infatti, se non si fosse capito, la differenza è proprio questa:
Gesù perdonò del suo peccato la donna dicendo "vai e non peccare più": c'é un peccato da perdonare.
L'ecumenismo accoglie la donna nel suo peccato dicendo "vai e ...?". Come riempie, l'ecumenico, i puntini, "vai e realizzati"? "vai e sii e fai ciò che vuoi, l'importante è non far male a nessuno nel nome dell'amore universale"?
Di certo di qualunque cosa saranno riempiti quei puntini, sarà tutto fuorchè peccato. Perchè? Perchè secondo questa religione ecumenica, che non è affatto cristiana ma un'altra religione che le si oppone, il solo affermare che una certa condotta possa essere peccato significherebbe discriminare, non accettare, chi la pratica.
Predicare sul peccato quindi, per l'ecumenico non è predicazione di ravvedimento, ma predicazione di discriminazione.
Quindi l'ecumenismo, nella nuova forma che va assumendo, non è più solo "accoglienza" di tutte le religioni ma di tutte le "pratiche" dell'uomo, purchè nel rispetto del vago principio della "fratellanza e comunione universali", e questo, dobbiamo dirlo, vede proprio i protestanti ancor più che i cattolici in prima fila.
Il motivo è semplice: la nuova religione ecumenica, per poter cancellare qualunque cosa possa "disturbare" la "comunione con l'altro", deve cancellare il concetto di peccato. Ma per poter fare ciò vanno gettate alle ortiche le Sacre Scritture, che dalla Genesi all'Apocalisse, non fanno altro che rimarcare l'esigenza di redenzione e conversione dal peccato.
Ovvio che se togli ad un cattolico la Scrittura, almeno ha un riferimento (che non riconosciamo) come il Magistero, ma se togli la Scrittura ad un protestante, cosa ne rimane di uno il cui motto dovrebbe essere "Sola Fide, Sola Scriptura"? Nulla, ovviamente.
Ma torniamo al mio amico. Quale è stata la novità? La novità non è stata tanto l'enunciazione di questa dottrina umana dell'accoglienza, quanto quella della veemenza con cui il mio povero amico è stato accusato di essere: fariseo, sadduceo, uno che ha "troppe certezze" (la fornicazione per loro è questione di punti di vista), uno che bada troppo alla Scrittura (addirittura è volato un "...e basta con la Parola di Dio, per una volta mettiamola da parte", uno che "discrimina", in altre parole un cattivone-one-one ma di quelli che più cattivi non si può. E perchè?
Perchè ha osato dire, come cristiano che parlava con chi si diceva cristiano, che se Dio ha definito un qualcosa "peccato" nella Sua Parola, allora chi si dice seguace di Lui e di Suo Figlio Gesù, anch'egli dovrà definirlo tale.
Tanto è bastato, per tacciare il mio amico e fratello in Cristo di intolleranza, ignoranza, discriminazione, ipocrisia con toni sopra le righe, nettamente al di sopra delle frequenze flat su cui in genere amano viaggiare "i seguaci dell'accoglienza".
Chiaro che si tratta di una nuova persecuzione, di cui purtroppo, questi episodi saranno solo l'assaggio, che condanna chi segue la Parola di Cristo come nemico dell'uomo e dei suoi diritti "bandendolo" come se fosse malvagio. Niente di nuovo sotto il sole, Gesù ce lo aveva detto.
Luca 6:22 Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, vi scomunicheranno e vitupereranno, e bandiranno il vostro nome come malvagio, a causa del Figlio dell'uomo.
Ma a proposito di "nulla di nuovo sotto il sole". Questo tipo di persecuzione che persegue i cristiani perchè avrebbe in odio il genere umano, a pensarci bene nemmeno questa è cosa tanto nuova.
Così Cornelio Tacito, motivava le condanne dei tribunali romani sui cristiani, durante la persecuzione di Nerone: "...Perciò, da principio vennero arrestati coloro che confessavano, quindi, dietro denuncia di questi, fu condannata una ingente moltitudine, non tanto per l’accusa dell'incendio, quanto per odio del genere umano" .
Ops... chi si rivede: la persecuzione nel nome dell'uomo!
Comunque una cosa la so: il mio amico è un beato. Perchè lo so? Sono un cristiano... e me lo ha detto Gesù.
2 ottobre 2014
Alessandro Lilli
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