A metà tra un piccolo diavolo e Pinocchio, questo mostro secco come uno stecchino sbarcò sulla piazza mediatica con in braccio due tavole di pietra. Intorno era tutto un brusìo, tutto un mormorio di "...e Mò?" e "seeeee....!"
E infatti Mosè! Era proprio delle tavole di Mosè che si trattava e per dire che? Che la vita è bella solo partendo da quelle tavole e che senza non ci resta che piangere.
Devo essere sincero, all'inizio ero fortemente prevenuto. Mi aspettavo o un'ironia dissacrante o alla meno peggio una banalizzazione dei Comandamenti di Dio a semplici norme etiche del "buon vivere" comune. Poi la rivelazione.
Da subito comincio a vedere che il mio pregiudizio si infrange dinanzi all'evidenza. Quale? Quando Benigni parlò della Divina Commedia, parlò della Divina Commedia. Quando Benigni parlò della Costituzione, parlò della Costituzione. Ma quello che è successo con i Dieci Comandamenti è diverso: è come se Benigni avesse preso spunto dalla Divina Commedia per parlarci di Dante, o dalla Costituzione per parlarci dei padri costituenti! Così dico che i Dieci Comandamenti, la Costituzione di Dio, Benigni li ha usati per parlarci del Padre Costituente. Anzi, si può dire che Benigni in due serate sia riuscito a sintetizzare la lode all'Autore della "Divina Costituzione dei Dieci Comandamenti".
Benigni si è presentato con le tavole di pietra in mano ma per parlarci del dito che le aveva scritte.
Dietro l'incisione "non avrai altro Dio all'infuori di Me" c'era un Dio antiecumenico (a buon intenditor...) geloso per amore! "Dio è proprio geloso. Dio vuole l'esclusiva, ha l'esigenza di essere l'unico nel nostro cuore. Qui nasce l'idea grandiosa del monoteismo. Prima c'era una concorrenza, un caos".
Benigni è entrato a gamba tesa nel tempio dell'umanesimo dicendogli "senza il Dio di Abrahamo tutte le tue belle norme morali e etiche non sarebbero potute mai nascere". Benigni è entrato nella piazza culturale dell'uomo moderno e gli ha bestemmiato contro dicendogli che tutto il suo bagaglio etico, normativo più bello, nasce da là: non uccidere, non rubare, non commettere adulterio etc, etc... "e chi le aveva mai dette prima che Dio le dicesse? E dove saremmo senza quelle? E come saremmo se le rispettassimo?", ha chiesto alla piazza basita. Più di una volta si è egli stesso definito sorpreso, portando anche paragoni scomodi rispetto la sua area culturale di provenienza perchè "pure Marx si è preoccupato di far riposare gli operai, ma tremilacinquecento anni dopo però!".
E' sembrato proprio voler dire: "Signore e signori, la Bibbia è cosa evidente che l'abbia scritta Dio perchè era troppo avanti rispetto al resto del pianeta terra".
Ma soprattutto, e questo è notevole, ha scontentato quasi tutti:
ha scontentato la Chiesa Cattolica, parlando di Bibbia manipolata da essa, con riferimento al secondo e al settimo comandamento;
ha scontentato i sincretisti, dicendo: "Cos'è la Bibbia? E' l'unico caso in cui l'Autore del libro è anche l'Autore dei lettori, è un bestseller da quando è uscito"- in altre parole ha detto: "di libri ne sono stati scritti tanti, ma solo uno è dell'Autore dei lettori";
ha scontentato anche i teorici dell'ideologia gender, che la famiglia naturale vogliono distruggerla, parlando esclusivamente di madre e padre;
ha scontentato il filoanarchismo del 1968 contro l'autorità genitoriale del proprio padre "perchè se onori tuo padre e tua madre , Dio ti farà campare di più";
ha scontentato il libertinaggio della coppia di fatto, dipingendo la Bibbia come l'esempio supremo di una storia di amore che parla di matrimonio indissolubile, di fedeltà incorruttibile, di patto senza fine, di un'alleanza eterna tra Dio e l'uomo.
Ha portato l'attenzione sul prodigio antropologico di "IO SONO COLUI CHE SONO", un'eccezione in tutta l'antichità, un Dio che si distingueva su tutti gli altri déi, con concetti come "Io sono", impossibili da trovare in culture circostanti se non secoli dopo (probabilmente si riferiva a Cartesio con "cogito ergo sum").
In altre parole Benigni non ha fatto altro che lasciar trasparire a volte con commozione evidente, che avvicinandosi a questo libro, la Bibbia, vi ha trovato l'Autore supremo del cielo e della terra.
Certo! Vi è stato qualche strafalcione dottrinale come la storia del salvato in paradiso anche senza fede oppure l'approssimazione sul concetto di "impurità" e quindi di adulterio (Gesù parla di adulterio anche solo con gli occhi, quindi... non c'é trippa per gatti...sorry) ma a parte queste onde che a tratti ci hanno destato da un sogno ad occhi aperti, siamo stati cullati in due vere e proprie serate fiume di elogio e lode al Dio della Bibbia come unico, esclusivo, vero e vivo Dio esistente nell'universo... e scusate se è poco.
Ah già... dimenticavo... c'é una categoria di persone che Benigni ha scontentato che non mi sarei aspettato:
gli evangelici! In particolare pentecostali, anche se solo una parte, grazie al cielo. Ebbene sì. Incredibile. Meritano un capitolo a parte. E' materia di studio. A quanto pare sembra abbiano avuto da ridire sul fatto che Benigni abbia recepito un cachet dalla Rai e che quindi non si sarebbe dovuto permettere di parlare di "certe cose", perchè della Bibbia e di Dio si parla solo gratis.
Facciamo così: io farei una bella petizione da proporre a questi "evangelici" in cui si chieda a Benigni di parlare di tutto la prossima volta, tranne che di Bibbia, magari in favore di ateismo, omosessualità, pedofilia gentile, di poligamia, incesto e magari con la partecipazione di ospiti doc, di quelli colorati con le piume di struzzo, così almeno da esserselo meritato quel cachet!
Allora sì, che quel tipo di "evangelicuccio" (evangeliciuccio?) applaudirebbe dormendo tranquillo al grido di "fuori i ladri dal Tempio! Abbiamo fatto piazza pulita: ora c'é solo Attila!".
Grande Roberto Benigni, sei stato più che benigno perchè ti sei fatto il poeta che per due sere ha cantato odi sulla benignità di Dio, e hai onorato ed elevato il nome di nostro Padre e per questo i Suoi figli saranno benigni con te: CHE DIO TI BENEDICA ROBERTO!
18 dicembre 2014
Alessandro Lilli
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