Giovanni 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano vita e l’abbiano in abbondanza.
Vi sono delle importanti riflessioni che scaturiscono da questo verso. Le parole di Gesù, attuali in ogni tempo, ci fanno considerare il pericolo di essere derubati delle nostre possibilità e rimanere vittime di un vuoto spirituale ed esistenziale. Ma ci fanno anche riflettere sul significato della nostra esistenza, su di una vita cioè dotata di senso perché vissuta in Cristo e per Cristo.
La prima riflessione è sul totalitarismo dell’insensatezza.
Il contesto odierno ci presenta una società globalizzata e sempre più standardizzata la quale ha innescato processi di spersonalizzazione e alienazione. A tutto questo vi è da aggiungere un cedimento morale che ha condotto all’insensatezza, cioè ad un vuoto di senso esistenziale. L’insensatezza a detta di molti, oggi, sembra essere diventata il neototalitarismo. Cosi come comportamenti o dis-valori che aprioristicamente ed in maniera dogmatica vengono accettati e tramandati tra le generazioni di individui, senza alcuno spirito critico o alcuna capacità riflessiva. Tutto questo ha finito per spogliare di senso la vita delle persone. Nella società post-moderna individualizzata, anche l’autorità morale è trasferita agli individui, quindi ogni morale è progettata e giustificata su base individuale. La morale e l’etica diventano forme individualistiche. Ebbene questo vuoto di senso e questo smarrimento morale trovano il riscatto proprio nelle parole di Gesù: “Io sono venuto perché abbiano vita (di senso, di significato) abbondante”! (Giovanni 10:10)
La seconda riflessione sta nel riempire di senso la propria esistenza.
La motivazione primaria dell’uomo è la ricerca permanente di un senso della propria esistenza. Egli è sempre nell’atto di muoversi alla ricerca di un senso che dia significato al suo vivere.
Tutti cercano l’autorealizzazione, in diversi modi e su diverse strade, tuttavia essa non è lo scopo ultimo dell’uomo, ma solo l’effetto del compimento di significato al suo vivere. Di fatto un’eccessiva spinta verso l’autorealizzazione può costituire la strada verso la frustrazione se proiettata in modo sbagliato o indirizzata solo su se stessi in senso egoistico. L’autorealizzazione stessa può trasformarsi in un ladro! Solo l’esistenza che si realizza fuori di sé può realizzare se stessa. E questa esistenza è quella vissuta in Cristo: la porta della salvezza.
L’esistenza ha senso se ciò che si realizza è per qualcuno o qualcosa fuori da sé, e non per se stessa. È il tipo di esistenza realizzata e vissuta da Gesù, venuto al mondo per la salvezza dell’umanità. È il tipo di esistenza realizzata e vissuta da chi è Cristiano, cioè seguace di Cristo. Ecco che allora le parole di Gesù che dicono: “Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna” (Gv 12:25), trovano una spiegazione e acquistano un senso!
Il vuoto di senso deve essere riempito di Cristo. Cristo in noi speranza di gloria! Cristo riempie di significato il nostro vivere. Infatti, come dice l’apostolo: “il vivere è Cristo”! (Fil 1:21)
L’ultima riflessione è sul significato dell’esistenza cristiana.
“Io sono venuto perché abbiano vita … abbondante”; “Affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro”. (Gv 10:10; 2Cor 5:15)
La vita abbondante offertaci da Gesù, smorza la tensione sempre presente nell’uomo di trovare e realizzare un significato e uno scopo alla propria vita, soprattutto dare un senso alle difficoltà e alle sofferenze, anche se nessuno di noi è stato creato per le sofferenze.
La vita abbondante di Cristo trasforma il dolore in azione, il peccato in elevazione, la transitorietà dell’esistenza umana in stimolo per un agire responsabile e ricco di significato!
Per il credente, la perdita di significato della fede nasce quando si smarrisce Cristo: smarrito Cristo, smarrito lo scopo.
Apocalisse 2:4 Ma ho questo contro di te, che hai abbandonato il tuo primo amore.
La libertà che abbiamo realizzata e ottenuta in Cristo può degenerare se non viene accompagnata dal senso di responsabilità. Cristo ci ha fatti liberi da, ...per essere liberi per, ...non per essere liberi di...
Questo senso dato alla vita, con tutta la sua dotazione di valore e valori ci proteggerà dal neo-totalitarismo dell’insensatezza.
Buona vita abbondante a tutti!
10 marzo 2015
Sandro Gianneramo
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