Messaggio di Aprile del Pastore: "ORA DIO MI AMMAZZA"

...che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture

in allegato PRIMIZIE di Aprile 2015 con gli appuntamenti della chiesa

 

Una delle cose che come cristiano ho fatto più fatica a comprendere è di quanto il Signore mi abbia amato sulla croce.

Spesso ricordo un aneddoto durante i miei sermoni, che riguarda la mia giovinezza. Avevo fatto una sorta di esperienza  vaga col  Signore, tentandomi di approcciarmi a Lui quando avevo dodici, tredici anni. Poi però con l'adolescenza, mi ero completamente allontanato e vivevo la mia giovinezza all'insegna della spensieratezza e del divertimento. Una sera mi trovavo a bordo di una motoretta in via dei Fori Imperiali e ricordo che un pensiero agghiacciante mi aveva trapassato il cuore - "ora Dio mi ammazza" - mi ero detto, convinto che il Signore volesse regolare i conti con me proprio quella sera, punendomi e gettandomi per sempre all'inferno per essermi dimenticato di Lui per tutto quel tempo.

Come ovvio da queste righe, Dio non mi ammazzò affatto eppure pensieri analoghi di eventuali vendette di Dio a causa dei miei errori continuavano di tanto in tanto ad affacciarsi nella mia vita, finché una sera, ascoltai il messaggio della grazia. Il messaggio suonò forte e chiaro "tutto pagato" diceva. Qualunque castigo, qualunque pena o sanzione derivante da un mio comportamento, era stato soddisfatto dal sangue sgorgato fuori da chiodi romani ficcati a forza a colpi di martello nelle mani e nei piedi di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Ero giustificato non perché Dio decidesse di chiudere un occhio con la "condizionale" tipo "per stavolta passi ma la prossima sei spacciato", ma perché il Figlio di Dio era passato per il patibolo al posto mio, saldando il debito con la giustizia divina una volta per tutte, una volta per sempre!

Fu in quel giorno che scoprii che Dio non voleva ammazzarmi affatto ma che Dio, al contrario, si era ammazzato per me.

Amico mio, amica mia, vi sono momenti in cui Dio ci dà grazia di comprendere la Sua grazia, quello è il momento in cui tutto il nostro essere non può che piegarsi scuotendo il capo per la meraviglia misteriosa di un così grande amore versatoci in seno dalle stesse mani forate del nostro Signore.

Prego che questo mio breve scritto possa essere un momento di quella luce, che possa farti esclamare insieme a me parafrasando un vecchio canto: esiste un Dio più grande e più buono di questo? No, non c'è amica mia, no, non c’è amico mio.

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