in allegato PRIMIZIE di Ottobre 2015 con gli appuntamenti della chiesa
Se c'è una cosa che dimostri la grandezza dell'amore di Dio e le Sue premure nel creato è la Sua innegabile attenzione riservata ad ogni suo minuscolo aspetto.
La stessa attenzione riservata per la complessità del sistema solare Dio l'ha riservata al ciclo di vita di una coccinella. La stessa attenzione riservata all'equilibrio delle orbite Lui l'ha riservata alla capacità ricettiva delle antenne di una formica. La stessa attenzione riservata al bilanciamento degli elementi che rendono possibile la vita sulla terra, Lui l'ha riservata alla prodigiosa capacità di autosufficienza di una insignificante gelatina che nuota nelle acque che chiamiamo "medusa".
Tutto ciò è stupefacente! Dal più piccolo al più grande, dal micro al macroscopico non esiste qualcosa che Dio non abbia creato che non sia testimone dell'immensa attenzione riservatagli dal Creatore.
Noi non ragioniamo così. La nostra attenzione si concentra su ciò da cui possiamo trarre profitto, non solo economico-finanziario, ma spesso anche affettivo, sociale, emotivo: ciò che in qualche maniera riteniamo sia grande abbastanza da meritare le nostre attenzioni e premure.
Quindi spesso, pur senza ammetterlo, consideriamo chi ci sembra più "fratello" di un altro a seconda di come questo si rapporta a noi stessi, a seconda di come questo si "uniforma" alla nostra sfera di interesse, mentre il resto diviene insignificante, poco influente o determinante nel nostro ben sentirci, fino a potergli divenire perfino ostile.
Così possiamo avere fratelli in Cristo che percepiamo appartenenti al nostro "sistema solare", degni di attenzione e quelli che appartengono alla categoria delle gelatine che riteniamo fastidiose e che volentieri evitiamo perché per un qualche motivo, quando li incontriamo nei nostri mari ci urticano "a pelle", diciamo.
Dio non ci chiede di essere come Lui perché solo Lui può colmare ogni singolo individuo dell'attenzione che la sua preziosissima esistenza richieda. Ma una cosa ce la chiede: non disprezzarlo.
Così come non disprezzare mai quelle che ai nostri occhi appaiono piccole cose, non disprezzare mai nemmeno quelli che ai nostri occhi appaiono piccoli uomini e donne, perché su loro veglia l'attenzione del Padre e tutta la premura riservata all'universo da Dio, è su loro riversata.
Apprezza, ama e perdona il tuo fratello e la tua sorella perché come te sono importanti agli occhi di Dio.
Matteo 18:10 Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, perché io vi dico che gli angeli loro vedono continuamente nei cieli la faccia del Padre mio, che è nei cieli.
Detto questo, torniamo alla domanda iniziale : "chi ha potuto disprezzare il giorno delle piccole cose?" (Zaccaria 4:10)
Nessuno risponde?
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