Gesù, l'Unico. - (primizie di maggio)

Gesù, l'Unico.

Se sei un cristiano, uno vero intendo, uno di quelli disposto a sentirsi chiamare "intollerante" pur di affermare che Gesù è l'unica via che porti al Padre, non di rado ti sarà capitato di rivendicare altre "unicità" delle vicende del nostro Signore estranee alle altre religioni. Una di queste sarà stata che avendo il Signore dato la vita per Chi affermava essere, evidentemente è perché lo era per davvero. A quel punto i vostri interlocutori, senza nemmeno essere particolarmente avvezzi all'analisi storica, vi avranno obiettato con tutta probabilità che neanche ad altri leader religiosi o politici come Ghandi, Nelson Mandela, vari Dalai Lama fino ad un antideista come Karl Marx le persecuzioni erano state risparmiate, a volte fino alla morte. Quindi Gesù non sarebbe affatto "unico" come perseguitato fino alla morte, dato che la storia è piena di questo tipo di "eroi".

Proprio questo è il punto: la maggior parte delle persone compresi i cristiani, pur credendoci, non afferra la realtà sull'unicità di Gesù nella storia dell'uomo - Gesù non è venuto a morire per una Sua idea, ma l'idea di Gesù fu proprio quella di morire.

Gesù non è morto nel corso della Sua missione. La missione di Gesù fu la Sua morte.

Nessuno può dire che la missione di Ghandi fosse morire ma, eventualmente, che Ghandi morì per la sua missione.

Parlando di un eroe dei nostri giorni, come il giudice Giovanni Falcone che giustamente è considerato un eroe, nessuno potrà dire che la missione del giudice Falcone fosse morire ma che, eventualmente, il giudice Falcone morì per la sua missione.

Certo, anche un kamikaze islamico si uccide per la sua missione, ma perché la sua morte debba essere considerata completa, dovrà aggiungervi delle conseguenze: maggiori vittime possibili. La sua morte è un mezzo per raggiungere un fine e senza quel fine la sua missione è fallita.

La morte di Gesù invece, assume nella storia significato e compiutezza per se stessa: "tutto è compiuto" disse Gesù sulla croce, indipendentemente da chi lo ascoltasse, credesse, ubbidisse, tradisse. Tutto assumeva un senso compiuto nella Sua vita nel momento in cui Lui moriva. A prescindere da come il resto del mondo avrebbe reagito, tutti gli obiettivi di Gesù su questa terra Egli li ritenne raggiunti nel momento in cui era inchiodato sulla croce.

Gesù non venne a morire per il Suo messaggio, ma il messaggio di Gesù fu morire.

Il cristianesimo non è un Padre Celeste che dica al Figlio: "Figlio Mio, ho un'idea! Cammina nelle strade del mondo e predica il Mio messaggio senza rinnegarlo fino alla morte", ma: "Figlio Mio, ho un'idea! Muori per quelli che camminano nelle strade del mondo affinché possano predicarTi".

Ecco la differenza. Mi spiace per tutte le altre religioni, ma non ne esiste un altro come Lui. Uno come Gesù, l'unico Figlio dell'unico Dio venuto sulla terra con l'unica missione di indicarci l'unica via per raggiungere il Padre credendo nella Sua morte e resurrezione per i nostri peccati?

No, non ne esiste un altro così.

3 maggio 2016
pastore Alessandro Lilli
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