Durante una cena tra amici, mi sono imbattuto in uno di questi convinto di poter asserire con certezza l'inaffidabilità storica dei Vangeli.
Lo faceva con argomenti che, a dirla tutta, non avevano né capo né coda, riferendosi ai Vangeli come fossero un collage scelto e confezionato durante la storia, a seconda dell'esigenza di quella Chiesa che poi si sarebbe proclamata “Cattolica”.
A parte il resto delle nozioni strampalate e a dir poco sommarie che questo amico aveva, è cosa risaputa che la Chiesa Cattolica, come minimo non abbia incoraggiato la lettura privata dei testi sacri e che la Vulgata, laddove fosse stato concesso di leggerla, fosse inaccessibile ai più in quanto in latino.
Se i testi antichi fossero stati condizionati dalla Chiesa Cattolica questa lo avrebbe fatto a proprio vantaggio, e non certo preservando tutti quegli elementi scritturali con cui la Riforma Protestante contestò la sua stessa dottrina.
Ma dopo tutte queste elucubrazioni che avevano preso tutto il nostro dopo cena, voi come me, avreste immaginato di trovarvi davanti ad un attento critico, laico, positivista, razionalista a tal punto da credere che la propria auto fosse la propria, solo dopo averne verificata l'intestazione sul libretto di circolazione ogni mattina.
E invece, con mia somma sorpresa, dopo un pò il razionalista tira fuori l'argomento delle "sirene" sostenendo che queste creature leggendarie vivano effettivamente negli abissi, come dimostrato da un documentario dove una di queste creature acquatiche appariva da un oblò facendo un verso tipo "…ssssh". Mimandone il verso sul tavolo, a metà tra il soffio di un gatto e il sibilo di un serpente, la scena fattasi inquietante, mi ha catturato a tal punto dal risparmiarmi lo sforzo mentale necessario per comprendere come in fondo agli abissi un soffio possa essere stato udito attraverso l'oblò del sommergibile di “Ventimila Leghe Sotto i Mari”. Tuttavia non mi ha evitato il tormento di riflettere fino ad oggi su come sia possibile che uno che tutto obietta di Cristo perché, a parer suo, sarebbe irrazionale crederci, possa serenamente anzi, "sirenamente" accettare, che una sirena faccia "…ssssh".
Insomma, la fede per credere in Gesù Cristo no, nella Sirenetta, invece sì. Sarà che dire "sire" per Sirenetta e "Sire" per Gesù Cristo implichi conseguenze totalmente diverse nello stabilire i valori di riferimento della nostra vita? Sarà che chi non crede, non crede perché non desidera credere, perché ciò costerebbe la signoria sulla sua stessa vita?
A proposito: qualcuno può svelarmi il mistero di una sirena che sibili a ventimila leghe sotto i mari?
1 giugno 2016
pastore Alessandro Lilli
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