Vita da Agnelli e Leopardi - (primizie di aprile)

Vita di Agnelli e Leopardi

La Pasqua, come sappiamo, è una festa istituita da Dio. Il famoso comandamento "ricordati di santificare  le feste", in realtà è la distorsione del catechismo cattolico al terzo comandamento, che ordinava l'astenersi di qualunque lavoro per uomo o animale, nel giorno di sabato. Tuttavia, delle feste "comandate" da Dio ve ne sono state. Tra queste, appunto, la Pasqua, in ricordo della liberazione del popolo ebraico dalle mani di Faraone.

La celebrazione della Pasqua, dettata dal Signore, non era certo motivata da semplice convivialità ma dalla preservazione della memoria di un fatto avvenuto per mano Sua, da trasmettere di generazione in generazione.

La valenza di questo messaggio pasquale non la si trova nella semplice commemorazione di un Dio che, "tanto tempo fa", fu così potente da liberare il popolo israelita dalle mani di Faraone. La si trova soprattutto nel fatto che quel Dio così potente ieri da redimere dalla schiavitù di Faraone, è potente ancora oggi da liberarci dalla schiavitù del presente che è la morte. Questa morte, contro la quale nessun uomo poteva insorgere, è stata sconfitta dall'Unico capace di risorgere: l'Agnello pasquale, il Figlio di Dio, Gesù il nostro Signore che, in novità di vita, ogni giorno la sottrae, come la chiama il poeta Giacomo Leopardi, alla "noia"della vita.

Così recita Leopardi in "A Silvia":

«O natura, natura,
perché non rendi poi,
quel che prometti allor? Perchè di tanto
inganni i figli tuoi?”

- e continua -

All’apparir del vero
tu, misera cadesti: e con la mano,
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano».

A differenza di Giacomo Leopardi, non ci affidiamo alla creatura, la "natura madre", ma al Creatore che è "Dio Padre". E questo Dio Padre  rende sempre, prima o poi, ciò che promise "allor". Questo Padre che mai ingannò i Suoi figli nè mai l'ingannerà, all'apparir del Vero fece cadere la morte, e non noi, in una "tomba ignuda" e vuota perchè Gesù risorse. Questo Vero, che con la sua mano forata ma calda di vita, è lì ancora oggi ad indicare da vicino, ad ognuno di noi, la via dell'abbondanza della vita presente e futura: è Vita da agnelli, non da Leopardi.

Buona Pasqua.

1Giovanni 5:20 Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero, nel suo Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna.

 

05 aprile 2017
Pastore Alessandro Lilli

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