Ci sono una riverenza e una fiducia che un cristiano dovrebbe riporre esclusivamente nel Signore che inconsapevolmente, condizionato dalla cultura che lo circonda, spesso ripone nei sistemi di questo mondo.
Nella mia recente predicazione "Le Elezioni Più Pazze del Mondo" affronto questa malsana fiducia che il cristiano ripone in questo o quel sistema politico, ritenendolo frutto del processo evolutivo della società occidentale. In realtà non si è giunti alle attuali istituzioni democratiche, grazie alla forza della ragione, ma della disperazione. Per esclusione, dopo averle provate tutte, ci si è accorti che il sistema democratico è quello che riesca a fare meno danni; "È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora" disse infatti Winston Churchill. E noi concordiamo. Certo la democrazia è il miglior sistema umano che valga la pena difendere. Ma un sistema di suo, come la parola stessa dice, è un meccanismo. Ed un meccanismo è senza anima. Si dirà che l'anima sia la volontà popolare. Sì ma anche oggi, questo ultimo intoccabile altare dei popoli occidentali sta mostrando tutta la sua fragilità. Infatti, pare che a volte si chiami volontà popolare, e altre populismo. Quindi, quando è che una democrazia è buona in quanto esprima volontà popolare e quando cattiva se populista?
Ecco dunque un altro sofisma. Oggi bisogna interrogarsi se la volontà del popolo sia popolare, o sia populista.
Un cristiano deve sapere che esistono sistemi umani che certamente possono essere migliori di altri; la democrazia, sia ben chiaro, è il primo da prediligere e difendere fra tutti. Tranne in un caso. Nel caso del Regno del Re perfetto, giusto, vero ed equo che il cristiano conosce. Questo Regno è il Regno di Dio e il Suo Re è Gesù Cristo Colui che, oggi all'opera, lo porterà a trionfare su tutti.
Difendiamo e combattiamo per la democrazia ma senza dimenticare che esiste un Regno Maggiore, che prima o poi ed anzi, molto più prima che poi, sta per far tremare le nazioni di tutta la terra.
Il cristiano deve sapere che verrà un tempo in cui tutte le alternative a Cristo ed al Regno di Dio si sgretoleranno come un castello di sabbia davanti ad un'onda improvvisa del mare.
Combattiamo per la nostra democrazia. Difendiamo la nostra Italia. Ma senza dimenticare qual è la nostra Patria maggiore, la nostra Città celeste, quella a cui più di ogni altra cosa ambiamo, senza fare della nostra patria minore l'idolo, il sistema cui affidare le sorti del nostro destino. In queste patrie minori, prima del ritorno di Cristo vi saranno turbamenti, scuotimenti e smarrimenti. Cerchiamo prima la Patria celeste. E' lì che dobbiamo riporre stabilmente, come Abrahamo fece, la nostra fiducia eterna.
Il resto, prima o poi, più prima che poi, è destinato a crollare.
Quando i tempi si stringono possono rompersi come una clessidra fragile.
Matteo 24:35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
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31 maggio 2018
pastore Alessandro Lilli
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