Nei racconti di mio padre spesso sono ricorse le vicende di persone che, pur animate da una fede genuina, si sono lasciate ingannare dall'idea che ricorrere alla medicina per un qualunque male possa implicitamente significare un atto di mancanza di fede nella potenza di Dio.
Come la Parola di Dio ci insegna, molti lupi rapaci si camuffano nel gregge non perdendo mai l’occasione di fare strage di pecore per soddisfare la loro fame di denaro e prestigio.
Tale cosa è sempre stata e sempre sarà perché i lupi tenteranno sempre di infiltrarsi per fare del male e scandalizzare il gregge di Dio. Per citare solo un paio di esempi, nel Libro di Geremia, profeta veterotestamentario, tali lupi rapaci erano accusati di vere e proprie millanterie e di molte seduzioni nel nome di Dio a motivo delle loro false visioni e predizioni:
Geremia 23:32 Ecco, io sono contro quelli che profetizzano sogni falsi», dice l'Eterno, «e li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con le loro millanterie, benché io non li abbia mandati né abbia dato loro alcun ordine; perciò non saranno di alcuna utilità a questo popolo», dice l'Eterno.
Allo stesso modo, un Apostolo come Paolo nel Nuovo Testamento, ebbe a che fare con un individuo che, pur venendo dalla tribù di Giuda, era animato da uno spirito predatorio:
Atti 13:6-11 Poi, attraversata l'isola fino a Pafo, trovarono lì un mago, falso profeta giudeo, di nome Bar-Gesù, che stava col proconsole Sergio Paolo, uomo prudente. Costui, chiamati a sé Barnaba e Saulo, cercava di ascoltare la parola di Dio, ma Elimas, il mago (questo infatti è il significato del suo nome) resisteva loro, cercando di allontanare il proconsole dalla fede. Allora Saulo, detto anche Paolo, ripieno di Spirito Santo, fissando gli occhi su di lui, disse: «O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, non la smetterai tu di pervertire le diritte vie del Signore? Ora dunque, ecco, la mano del Signore è su di te, e sarai cieco senza vedere il sole per un certo tempo». Immediatamente caddero su di lui caligine e tenebre;
Come appena dimostrato, queste orribili manipolazioni della dottrina di Dio nel nome di Dio, attraversano la storia come una cometa dalla scia oscura, che macchia col suo solco nero il cielo impedendo una chiara visione del Regno di Dio.
Mettiamo in chiaro una cosa: in tutta la Scrittura, mai e poi mai è stato chiamato peccato il ricorrere alla medicina.
Sicuramente vi viene narrato che a volte la medicina nulla ha potuto dinanzi ad un certo male, ma mai che il ricorrere ad essa abbia rappresentato un atto di sfiducia in Dio. Il passo che a volte si riporta, distorcendolo, è questo:
2Cronache 16:12 Nel trentanovesimo anno del suo regno Asa si ammalò ai piedi, e la sua malattia era molto grave; nella sua infermità però egli non cercò l'Eterno, ma ricorse ai medici.
Persone ignoranti o in malafede usano questo passo per dimostrare che se vuoi essere un vero cristiano non devi ricorrere alla medicina ma rivolgerti esclusivamente a Dio. Ma questo passo non dice che il problema fu di rivolgersi ai medici ma quello di non rivolgersi a Dio. Il problema di Asa non fu quello di includere i medici nella sua guarigione ma quello di escluderne Dio.
Se ci fosse proibito di interpellare i medici perché "Dio guarisce", lo stesso principio proibirebbe di dipendere dal nostro datore di lavoro perché "Dio provvede".
Dio non ha mai criminalizzato la figura del medico anzi, l'ha portata come esempio benefico anche nelle Sue metafore:
Geremia 8:21 Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono in lutto, sono in preda alla costernazione. Non c'è forse balsamo in Galaad, non c'è là alcun medico? Perché mai non giunge la guarigione della figlia del mio popolo?
Matteo 9:12 E Gesù, avendo sentito, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Non solo la figura di un medico non è stigmatizzata da Dio ma, anzi, è portata come esempio benevolo di bontà e di cura dell'altro.
Quindi se in questo momento sei in una prova dura, nella malattia, corri da un medico ma prega Dio, sapendo che Egli può ogni cosa. E se pure qualcuno ti dice "sei guarito", non temere di andare da un medico, anzi, corri ancora più veloce, perché se è vero ciò sarà di testimonianza e non una mancanza di fede. Per lo stesso principio, così si mosse Gesù con un lebbroso:
Luca 5:13-14 Allora egli, distesa la mano, lo toccò dicendo: «Sì, lo voglio, sii mondato». E subito la lebbra lo lasciò. E Gesù gli comandò: «Non dirlo a nessuno; ma va', mostrati al sacerdote e fa' un'offerta per la tua purificazione, come ha prescritto Mosè, affinché ciò serva loro di testimonianza».
Se Dio ti ha davvero guarito non dovrai temere di doverlo far certificare da un medico come Gesù lo fece certificare da un sacerdote. Ma se quando andrai da un medico tu scoprirai di non essere stato guarito come ti era stato profetizzato, non sarai tu ad essere un falso credente ma chi te lo ha profetizzato un falso profeta.
Ma che tu sia guarito o no, ringrazia Dio per quei medici che ogni giorno si stanno prodigando per te nella ricerca della cura per la tua salute, continuando a confidare in Dio laddove loro nulla potranno, sapendo che Egli può ogni cosa.
pastore Alessandro Lilli
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