Possiamo immaginare l'uomo più forte del mondo che sia mai esistito nella storia, eppure anche per esso esisterebbe un momento sensibile in cui anche un soffio di vento piegherebbe questa quercia come fosse il fragile stelo di un fiore.
Anche se immaginassimo uno di quei tipi da circo, con un'improbabile tutina anni ‘30, strombazzato da un uomo col cilindro come l'unico discendente di Sansone ancora in vita sulla terra, eppure, per quanti chili costui sarebbe in grado di sollevare, potremmo comunque individuare un punto sensibile, un punto di rottura, oltre il quale lo stesso uomo sarebbe irriconoscibile, non in grado di sollevare nemmeno un bicchiere d'acqua.
Basterebbe un'influenza stagionale, oppure la richiesta di sollevare un peso infinitamente minore dopo aver compiuto uno sforzo sovrumano per quello maggiore, per vedere quel simbolo di vittoria e di forza sovrumana ridotto all'emblema della debolezza e della sconfitta.
Questo perché una volta raggiunto con tanto sforzo un risultato, in realtà dobbiamo lottare per mantenerlo, opponendoci ad una specie di vortice che tenderà all'infinito ad allontanarci dal centro di quella vittoria tanto faticosamente raggiunta.
È così per ogni cosa nella vita. Si fatica per raggiungerla e quando raggiunta si fatica per non perderla, finché non arriva quel punto di rottura, quel momento sensibile in cui ogni cosa viene messa a rischio da situazioni che un momento prima avremmo superato agevolmente.
La vita è soggetta ad un'entropia costante contro la quale ci ribelliamo ma alla quale alla fine, in una maniera più o meno dolce ci rassegniamo, se non altro per motivi biologici legati alla vecchiaia.
Ed è allora per esempio, che uomini forti che nulla temevano cominciano a sentirsi fragili, spesso in preda a paure irrazionali, ansie improvvise che un tempo non li avrebbero mai sfiorati.
La stessa entropia, che lavora nella biologia portandoci alla vecchiaia, tende a corrodere anche la nostra vita in senso più generale: i nostri rapporti, le nostre relazioni, i nostri matrimoni che magari spesso, diligentemente, riusciamo a proteggere da una così inesorabile legge; eppure malgrado i nostri sforzi, all'improvviso tutte queste cose ci sembrano in balìa di piccole onde che, a causa della nostra debolezza, divengono tempeste in grado di trascinarci via.
È a quel punto che abbiamo bisogno di rivolgerci alla fonte eterna delle nostre forze, non soggetta all'esauribilità di una qualunque altra fonte. Questa fonte non è solo una forza che noi dovremmo porre in atto, ma una forza che può agire senza di noi e che pure è per noi: è la forza di un Altro! Uno che quando non siamo più in grado di farci carico del peso che sempre abbiamo portato, sa come aiutarci a portarlo. Uno che quando non siamo più in grado di gestire il nostro matrimonio, è in grado di aiutarci a gestirlo. Non è la forza che troviamo in noi, ma la forza che troviamo in un Altro che si fa carico di sostenere il pesante fardello che portiamo, in cambio del Suo che invece è leggero. Se noi accetteremo di seguire le Sue parole, facendocene carico, del resto se ne occuperà Lui operando lì in quelle cose in cui non siamo più in grado di operare.
Matteo 11:28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. 30 Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!».
Gesù Cristo è la Fonte Eterna di una forza che non è soggetta all'entropia della vita: e più che farci carico dei nostri problemi, dovremmo farci carico delle Sue direttive per risolverli. Più che cercare di operare secondo i nostri canoni, concetti di potere e di forza, dovremmo ubbidire e affidarci ai Suoi. E se e quando li accetteremo, scopriremo che pur con poca forza, saremo in grado di alzare montagne, perché non sarà la nostra poca forza ma per la forza di un Altro che avremo accettato di seguire: l'Uomo più forte del mondo.
...perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo (1Giovanni 4:4)
pastore Alessandro Lilli
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