Si usano i propri soldi per ciò che si ritiene essere utile. Si usa il proprio tempo per ciò che si ritiene essere cosa importante. Solo dopo ciò, in una buona amministrazione, sia il tempo che i soldi si usano per ciò che non è né importante né utile. È quella parte di risorse di tempo e di denaro che destiniamo a tutto ciò che riteniamo appartenere alla sfera delle cosiddette cose superflue.
Sembrerebbe una cosa ovvia, ed infatti lo è: che c'é di strano nel dire che sia cosa opportuna e prioritaria che il nostro tempo e il nostro denaro siano utilizzati per cose importanti e a noi utili mettendo in secondo piano le cosiddette cose superflue? Nulla di strano. Infatti sarebbe da dissennati anteporre le cose superflue a quelle più importanti. È un principio universalmente riconosciuto, fino a che non si entra in chiesa.
Quando si entra in chiesa improvvisamente né il tempo né il denaro, dovrebbero più esservi investiti.
Questo è quanto insegna il mondo che ci circonda. Se dedichi tempo alla chiesa, andandoci la domenica con la tua famiglia , "lo stai sprecando"; se sostieni la chiesa con il tuo denaro "lo stai buttando".
Si potrebbe dire allora che la chiesa, per il mondo, sia una cosa superflua. E invece no: perché alle cose superflue, sempre secondo il mondo, è consentito concedere sia tempo che denaro. Alla chiesa di Cristo, nemmeno di poter essere considerata superflua è concesso. Non dovrebbe essere considerata e basta!
"Meglio prediligere l'abbonamento ad una pay-tv, oppure recarsi allo stadio, almeno faresti una cosa per te", ci viene detto.
Ma è questo il punto: noi lo facciamo per noi, perché la chiesa è la nostra casa, quella dove ogni settimana ci rechiamo proprio perché "ce l'ha ordinato il Dottore", il nostro Dottore che è Cristo, dove Egli ha stabilito di dispensare i Suoi doni nell'insieme della Sua fratellanza e figliolanza.
Io partecipo ogni mese al sostegno delle finanze della Chiesa non perché se metto "dieci euro" poi me ne ritrovo "cento". Partecipo perché avendo già ricevuto in dono una cosa molto più preziosa, il sangue di Cristo che mi ha donato una famiglia spirituale, vorrò continuare a sostenere l'opera di cui Dio si è avvalso per donarmela e sostenerla, edificando la Sua Chiesa su di me, mettendo a disposizione sia la mia carne che il mio spirito, sia le cose spirituali che materiali. È quello prima di tutto il mio centuplo: la mia famiglia spirituale, la mia casa spirituale, per il semplice fatto che è mia.
Lo faccio per ringraziare Dio per ciò che ho ricevuto e per continuare a sostenere la casa nella quale Dio mi ha fatto nascere e dove mi nutre, e per sostenere prima di tutto l'organo preposto da Dio, al mio nutrimento: il Suo Corpo. Per questo la chiesa la sento mia. Così come sento mia, nella carne, la mia famiglia naturale. E se io la sento mia, per me è naturale sostenere quella casa, luogo di manifestazione dei beni del padre, dove ogni buon figlio partecipa al suo naturale sostentamento sia economico che spirituale.
Ecco perché come buoni figli sosteniamo la chiesa con il nostro tempo e il nostro denaro, perché la chiesa è il sistema organico del mondo dello Spirito, con cui Dio ha deciso di benedirci.
Noi non sentiamo di sostenere la chiesa, noi sentiamo di sostenere noi stessi e il bene che ce ne deriva perché noi siamo la chiesa!
Come ogni buon figlio e come ogni buon padre nella vita di tutti i giorni, provvediamo a contribuire sia alle cose tangibili della nostra casa, come pagare bollette della luce, del riscaldamento, le spese della manutenzione ordinaria e straordinaria, che a quelle intangibili come l'educazione, la compagnia, il sostegno morale e spirituale, la vicinanza.
Lo stesso avviene per ogni fratello e sorella in Cristo. Quando sosteniamo con il nostro tempo e il nostro denaro - il tempo per le cose intangibili e il denaro per quelle tangibili - stiamo sostenendo la nostra casa perché Dio ci ha affidato ad essa come essa ci è stata affidata. Per noi, buoni figli di quella casa, sacrificare il nostro tempo e il nostro denaro è la cosa più naturale del mondo perché sosteniamo noi stessi e il nostro bene e perché è qui che Gesù Cristo, il nostro Capo ci ha posti.
Efesini 2:18-22 poiché per mezzo di lui abbiamo entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito. Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, su cui tutto l'edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore, nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.
pastore Alessandro Lilli
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