La vita del cristiano è sempre esposta al perdono di Dio come pure alle insidie del peccato. Se Dio ha già fatto tutto per perdonare i nostri peccati, il peccato farà di tutto per distruggere quanto sia possibile distruggere, finanche la nostra fede per la quale, appunto, otteniamo il perdono di Dio.
Questo è ciò che molti cristiani non riescono a mettersi in testa: “l’ubbidienza è migliore del sacrificio”. Perché, anche se sempre Dio perdonerà il nostro peccato, ogni volta che ci esporremo al peccato ci esporremo ai danni che questo desidererà causare intorno a noi e, statene certi che, a differenza di Dio, Satana non avrà alcuna misericordia.
Se Satana riuscirà a convincerti ad accendere un suo innocente “fuocherello”, farà di tutto per tramutarlo in un indomabile incendio. Certamente il Signore perdonerà l'aver acceso quel fuoco, ma le conseguenze di quel fuoco intorno a noi potrebbero continuare ad ardere ben oltre la nostra immaginazione e la terra bruciata che quel peccato avrà causato intorno a noi non aiuterà certo la nostra fede e la nostra pace.
A volte ciò non accade non perché quel fuocherello sia stato innocuo ma solo perché, per una serie di condizioni sfavorevoli ad esso, questo - grazie a Dio - non sarà riuscito a diffondersi come per sua natura avrebbe fatto.
Molti cristiani distruggono la loro vita per mancanza di una reale conversione. Certo, il Signore sarà sempre pronto a perdonarli, ove si convertissero davvero, ma se Dio ristabilirà la parte di relazione che si era interrotta con Lui, non sempre ciò che il peccato avrà bruciato nelle loro vite tornerà indietro.
L'Apostolo Paolo peccò quando si rese complice dell’uccisione di Stefano. Se ne convertì, certo, addirittura Dio si usò potentemente di Paolo, certo, ma Stefano non tornò mai più indietro.
Molti cristiani giocano con le cose dello spirito, confidando che la grazia concederà sempre loro una vita felice a prescindere dai propri peccati: è un errore. La grazia concederà sempre la pace tra Dio e noi, ove convertiti torneremo a Lui, ma se per settanta volte sette al giorno noi potremo tornare a Dio, ciò che abbiamo perduto a causa del peccato non sempre tornerà a noi: Dio ci perdonerà, il peccato no.
Se dopo aver tradito i nostri familiari noi torneremo a Dio, Lui ci accoglierà ma i nostri familiari forse non torneranno più a noi.
Se dopo aver distrutto davanti alla nostra famiglia la nostra credibilità di cristiani noi torneremo a Dio, Lui ci accoglierà ma la nostra credibilità potrebbe non tornare più davanti agli occhi dei nostri figli.
Più banalmente, se in un impeto di rabbia dessi fuoco alla mia casa, io potrei tornare a Dio, ma quella casa, non tornerebbe più a me.
Ma cosa ci guadagna il peccato se poi sempre torniamo a Dio? Il peccato - Satana - attraverso i baratri e i dolori della vita, non vuole derubarci solo le cose che il Signore ci ha donato, ma anche la speranza che noi poniamo in Lui.
Satana sa che una volta aver dato fuoco alla nostra casa per avergli dato retta, siamo particolarmente inclini a presentarci davanti a Dio chiedendogli: “Perché hai permesso tutto questo?", mettendo in crisi la nostra fiducia in Lui, quando in realtà sarebbe solo Dio ad avere il diritto di chiederci "Perché hai permesso tutto questo?".
Genesi 3:13 E l'Eterno DIO disse alla donna: «Perché hai fatto questo?»
1Samuele 15:22 Samuele disse: «Gradisce forse l'Eterno gli olocausti e i sacrifici come l'ubbidire alla voce dell'Eterno? Ecco, l'ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni.
9 maggio 2019
pastore Alessandro Lilli
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