Da uno spiccato senso di creatività e attraverso dei talenti fuori dal comune, molti uomini hanno dato un significante contributo alla società odierna attraverso le loro originali invenzioni. Questo ad esempio è il caso del farmacista John Stith Pemberton che in una serata calda e umida nella sua casa di Atlanta (USA) mette a punto, grazie a una caldaia di ottone, la ricetta della Coca-Cola.
Lo sciroppo basato su estratti vegetali e noci di cola (semi di un albero africano) ideato dal “dottor” Pemberton, doveva servire a curare il mal di testa, ma qualche tempo dopo il farmacista di Atlanta si accorse che allungandola con la soda, la sua medicina diventava una bevanda dissetante. Nacque così la bibita più famosa del mondo la cui formula segreta, è ancora oggi custodita con cura in una cassetta di sicurezza di una banca di Atlanta. La prima versione della Coca-Cola conteneva anche un’esigua quantità di sostanza stupefacente proveniente dalla pianta di coca (la cocaina), ma nel 1903 fu completamente rimossa dalle foglie grazie ad un procedimento simile a quello usato per decaffeinare il caffè.
Successivamente lo statunitense Marvin Chester Stone, ottimo osservatore, inventa la cannuccia artificiale fatta di carta paraffinata che accompagnerà il boom delle bibite. Negli stessi anni è nato anche il bicchiere di plastica, dall’idea di un commerciante di vendere un “sorso d’acqua”. Nelle principali strade di New York apparvero i primi distributori automatici d’acqua in bicchieri usa e getta. L’idea di vendere l’acqua non fu proprio un successo, ma il bicchiere di carta molto più igienico delle cannelle pubbliche a cui tutti, sani e malati si attaccavano, cominciò a diffondersi soprattutto nei luoghi pubblici.
Le invenzioni o le scoperte che l’uomo ha conseguito sono state molteplici, a volte stravaganti e poco utili ma quasi tutte scaturite da un fattore che le accomunava: il TALENTO dei loro inventori.
Da argute osservazioni e minuziose riflessioni sono nate le più importanti invenzioni che l’uomo ha mai fatto ed è quindi doveroso fermarsi sull’argomento per alcune considerazioni.
La Chiesa è esclusa dai Talenti?
Niente affatto! Così come l’uomo in generale ha in molti casi dentro se dei talenti, allo stesso modo Dio ha messo a disposizione della Chiesa doni e talenti che non possiamo trascurare ma che al contrario dobbiamo considerare per usufruire della loro potenzialità facilitandone lo sviluppo per l’edificazione comune.
La prima cosa che dobbiamo fare è individuare il talento che è in noi senza sottovalutare l’eventuale applicazione nell’ambito ecclesiastico che questo potrebbe avere, senza mostrare timidezza nell’espletarlo.
La Bibbia in merito ci ricorda che:
Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza di amore e di correzione. (2Timoteo 1:17)
Tutto ciò deve essere accompagnato da una buona dose di preghiera e sottomissione verso coloro che Dio ha preposto come sorveglianti della chiesa permettendo così lo sviluppo del talento e l’edificazione dei nostri fratelli in Cristo.
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