Una Pazza Proposta Inutile

Una Pazza Proposta Inutile

Le misure attualmente in atto a contenimento del contagio da Coronavirus rischiano letteralmente di annientare il sistema italiano in pochissimo tempo. Ci si riferisce in questo scritto alle misure adottate con il decreto legge del 09 marzo 2020 e successive estensioni che hanno riguardato anche la chiusura di bar e ristoranti.

Ora, se da una parte la salute dei cittadini viene prima di ogni cosa, chi scrive ritiene che se il sistema italiano salterà, la salute dei cittadini sarà comunque messa a repentaglio per mancanza di cure.

Ieri, 12/03/2020 il Ftse Mib ha perso quasi il 17% arrivando sotto i 15.000 punti. Il minimo toccato durante la crisi europea prima che Draghi intervenisse con il leggendario "everything it takes" furono 12.500 punti circa. Ci siamo già arrivati vicino, senza che ancora il Coronavirus abbia fatto sentire i suoi effetti in altri paesi. Lo spread si è impennato. Senza gettito fiscale si ricorre al debito pubblico, ed è ben noto il circolo vizioso che può crearsi a causa degli interessi sempre più alti per piazzare i titoli di stato da non necessitare ulteriori spiegazioni.

Vero è però che a Wuhan, le misure adottate hanno portato dei benefici. Ma allora perché da noi in Italia c'é un problema? Perché l'Italia non è Wuhan. L'Italia è una nazione, mentre Wuhan una regione. La differenza non è da poco. Mentre una regione della Cina è stata messa in quarantena, il resto del suo territorio ha continuato a produrre e mantenere in essere il sistema paese. Il corretto paragone con l'Italia quindi, dovrebbe essere immaginando cosa sarebbe accaduto con la quarantena dell'intera Cina e non di una sua singola regione. Al momento quindi, noi non stiamo imitando il modello cinese. Noi ci stiamo muovendo su un terreno sconosciuto forse mai sperimentato prima: curare un malato, chiudendo dentro casa la sua famiglia che, per comprare le cure, avrebbe bisogno di lavorare ma che andando a lavorare aggrava le condizioni del malato.
Questo è il problema.
Per curare l'Italia dal contagio di Coronavirus, abbiamo dovuto chiudere dentro quelli che sostenevano il sistema lavorando.

Cosa fare? Imitare Wuhan. Ma non avevamo detto di no? Sì, usando la quarantena ma non sul piano geografico, ma su quello delle fasce d'età.

È noto infatti, che il virus attacchi soprattutto le fasce d'età più alte dai 60 a oltre i 90 anni. È chiaro quindi che siano loro ad intasare i reparti di terapia intensiva. È altresì noto che siano le fasce più giovani a non subire spesso alcun tipo di problema con il Coronavirus, se non in una bassissima percentuale.

Si dà il caso che proprio la fascia più giovane sia quella più produttiva. E si dà il caso che quella più anziana non lo sia, come è normale.

Mettendo quindi in quarantena i più anziani, si eviterebbe il contagio da Coronavirus nella fascia di età che maggiormente necessita di terapie intensive, evitando di intasarne i reparti.

Nello stesso tempo il virus sarebbe sì libero di scorazzare nella fasce più giovani, ma queste solo in bassa percentuale necessiterebbero di terapie intensive.

I nonni quindi sarebbero al riparo; i giovani seppur contagiati, in gran parte senza conseguenze gravi e lì dove queste si manifestassero i reparti di terapia intensiva rimarrebbero disponibili. Quale è il grande vantaggio? Che le fasce più giovani continuerebbero a mantenere in piedi il sistema paese, in attesa si trovi un vaccino.

Mettere in quarantena una fascia d'età avrebbe molti vantaggi anche dal punto di vista del riscontro. L'accertatore li riconoscerebbe in gran parte a vista. Allo stato attuale siamo già tutti in quarantena, compresa la parte però che, meno esposta al virus potrebbe continuare la vita di tutti i giorni senza troppi problemi, mantenendo in piedi il sistema paese.

Così non stiamo imitando la chiusura di Wuhan. Così stiamo imitando la chiusura di tutta la Cina, i cui effetti nessuno li ha mai visti nè tantomeno vedrà.

Nel caso di quarantena per fasce d'età, dovrebbe essere garantito da comuni, associazioni, circoscrizioni il supplire dei bisogni dei quarantenati, fino a prevedere l'utilizzo dell'esercito. Ovvio che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, ma come ho scritto, questa è una proposta pazza. Chissà che non possa essere di spunto a qualcuno. È chiaro inoltre che tutto il ragionamento si basa sulla premessa che la percentuale di persone intubate nella fascia di età più giovane sia davvero bassissima.

Siamo arrivati alla conclusione. Al peggio, avete appena letto una pazza proposta inutile. Ora ho da fare, devo preparare il sermone di domenica, e dopo aver cercato di salvare l'Italia, devo salvare il mondo. Scusate se è poco.

 

13 marzo 2020
Pastore Alessandro Lilli