F = P + (5 x E) + (3 x H) Ecco la formula della felicità!
Era questo il titolo in prima pagina di un quotidiano che ho letto qualche tempo fa. L’articolo continuava per grandi linee così:
La psicologa britannica Carol Rothwell ha elaborato l’espressione algebrica che permette di misurare lo stato emotivo di ognuno.
P sta per caratteristiche personali, quali: visione della vita, elasticità, adattabilità.
E sta per bisogni esistenziali: salute, denaro, amici.
Infine, H, per bisogni di ordine superiore: senso dell’umorismo, ambizione, autostima.
Per definire il valore delle tre incognite, la psicologa ha elaborato quattro gruppi di domande rispondendo alle quali si può arrivare ad un quoziente massimo di felicità che corrisponde a 100.
La formula, ideata per un sondaggio commissionato dalla compagnia di viaggi Thomson ed eseguito su un campione di mille persone, ha rivelato una profonda diversità tra uomini e donne che vedono la felicità ideale con due scale di priorità diverse; le donne per completa realizzazione di sé stesse hanno indicato la sicurezza di avere una famiglia stabile e serena, la possibilità di fare una bella vacanza, il sole e la perdita di peso; gli uomini invece sognano la vacanza, la donna dei loro sogni e un fisico palestrato, ma senza troppo sforzo.
Ma è possibile che siano davvero queste le variabili che se soddisfatte pienamente fanno la felicità di una persona? La Bibbia ci parla di gioia completa, una gioia che appaga interamente il nostro essere perchè è quella che procede direttamente dal trono di Dio:
Giovanni 16:22-24 Così anche voi ora siete nel dolore, ma Io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia... finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e ricevete, affinché la vostra gioia sia completa
La gioia completa, quella che potremmo definire pari a 100, è una gioia che il mondo non è in grado di offrire; spesso si fa l'errore di credere che la sofferenza, il vivere a stenti in ogni area della propria vita o il mancare di qualche cosa, siano sinonimo di grande spiritualità e facciano piacere al cuore di Dio che ne darà una ricompensa maggiore su nei cieli.
Ma non è così! Nella Bibbia non c'è traccia di questo modo di pensare! Dio dice piuttosto di chiedere se si è in qualche cosa macanti, perchè sarà Lui a soddisfare ogni bisogno dell'uomo!
Se si legge da qualche verso prima, si capisce il contesto in cui è inserita l'affermazione di Gesù:
Giovanni 16:19-20 Gesù dunque comprese che lo volevano interrogare e disse loro: "Vi domandate l'un l'altro perchè ho detto: -Fra poco non mi vedrete più-, e: -Un altro poco e mi vedrete-? In verità in verità vi dico: voi piangerete e fare cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione sarà mutata in gioia.
I discepoli, in questo momento particolare, avrebbero dovuto lasciare Gesù perchè Lui stava andando morire sulla Croce per adempiere il piano di Dio al quale era chiamato; la tristezza sarebbe stata grande e i discepoli non avevano ancora ricevuto lo Spirito Santo che avrebbe consolato i loro cuori:
la gioia completa quindi è nell'essere con il Maestro e nell'avere comunione con Lui e con lo Spirito Santo.
Possiamo allora riscrivere la formula della felicità: Te + Dio = Gioia completa
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