Quello sopra citato è il titolo di lancio del quotidiano – Il Messaggero – su questo argomento, che mi ha subito incuriosito.
Più in dettaglio nell’articolo ci viene detto che chi lo esercita rafforza il sistema immunitario (se mi permettete una battuta a proposito di ciò, potrei dire che Dio è in perfetta “forma fisica” vista la Sua inclinazione ad “esercitare” il perdono!).
Ad Atlanta infatti, negli Stati Uniti, quaranta ricercatori scientifici di vari settori si riuniscono, per presentare il risultato dei loro studi su questo argomento e sul peso che il perdono può avere sulla salute fisica, mentale ed emotiva degli individui; questo convegno avrà il compito di dare legittimità scientifica ai loro studi citando una serie di benefici che si traggono dall'imparare a perdonare: pressione più bassa, sistema immunitario più forte, meno mal di schiena e depressione e relazioni affettive più sane e durature.
Quello che mi ha impressionato di questo articolo è sapere che negli Stati Uniti sono nati dei veri e propri centri di studio a riguardo: l’Istituto Nazionale per il Perdono all'Università del Wisconsin, o il Progetto Perdono alla Stanford University per fare alcuni esempi, e che gli studi sono stati effettuati su individui e famiglie provenienti da aree cosiddette “calde” del mondo, tipo Irlanda del Nord o Sud Africa. Tutto ciò dà il senso della serietà dei suddetti studi.
Notavo però (con una certa inquietudine) che nell’articolo non si faceva cenno, se non genericamente (appena una citazione dal “Padre Nostro”) della fonte più autorevole sull’argomento perdono cioè la Bibbia, la Parola di Dio, nella quale le parole perdonare, perdonato-a-e-i, perdono e perdonatore sono citate per 65 volte! La parola misericordia che è sinonimo di perdono altre 59 volte. Il tutto argomentato non solo nel rapporto tra l’uomo e Dio, ma anche tra gli uomini stessi e in situazioni diverse tra loro!
Nell’articolo ci viene detto che l’uomo deve “imparare” a perdonare. Domanda: si può imparare a perdonare senza conoscere “Colui” che è la fonte del perdono e della misericordia? Dico di no. Non ci può essere un vero perdono, al massimo un accantonamento del torto subito, “fino alla prossima volta”!
Nella parabola del creditore spietato, che sta sotto il titolo “Il perdono”, nel Vangelo di Matteo 18:15-35 leggiamo alcune cose interessanti:
1) Per il perdono c’è bisogno della presenza di Gesù fra i due “litiganti” (vv. 19,20)
2) Non c’è limite al perdono (vv. 21,22)
3) Il perdono non è dato in base al “peso” dell’offesa o del debito (vv. 24-27)
4) Non sempre chi è perdonato è capace di perdonare se non ha un cuore convertito al perdono (vv. 28-35).
Questo per me è un buon testo su cui basarsi per iniziare a studiare il perdono!
Un’altra cosa che vorrei sottolineare è il fatto che sempre si parla di “perdonare” e poco di “chiedere perdono” che, a parer mio, è cosa molto più difficile da fare, perché ciò implica la sicura ammissione di colpa nei confronti di qualcuno.
Si va a chiedere perdono per scelta e convinzione, senza avere la certezza di riceverlo, ci si muove con la speranza di ottenerlo, manifestando un sincero pentimento!
Nella parabola del figliol prodigo, a tal proposito, leggiamo:
1) La maturazione che nasce dal riflettere sulla nostra condizione di peccatori (vv. 17-19)
2) La decisione di muoverci per dichiarare ciò che abbiamo maturato verso chi è stato offeso
3) La sorpresa di non ricevere quanto meritavamo per la nostra colpa (schiavitù)
4) La gioia di ricevere perdono senza riserve
Anche questo è un buon testo per studiare il perdono!
Voglio concludere citando l’Epistola ai Romani 5:6-10, che va sotto il titolo di “pace e riconciliazione con Dio”. Pace ottenuta, riconciliazione concessa: “Perché... Cristo a Suo tempo è morto per gli empi (noi)...Ma Dio manifesta il Suo amore (perdono) verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori (Lo avevamo offeso), Cristo è morto per noi! Infatti se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati (perdonati) con Dio per mezzo della morte di Gesù Cristo Suo Figlio, molto più ora, che siamo stati riconciliati (perdonati), saremo salvati mediante la Sua vita!
Il vero perdono “riabilita” in tutto e per tutto, quelli che lo ricevono.
Devo sottolineare un’ultima cosa: nell’articolo citato la conclusione era questa: “perdonare non vuol dire dimenticare, vuol dire lasciarsi i torti alle spalle”. Il perdono che io conosco è tutt’altra cosa, è ben più profondo. “Dio allontana le mie colpe come il levante dal ponente” (Salmo 103:12); “Dio cancella le mie trasgressioni e non ricorda più i miei peccati” (Isaia 43:25).
Dunque il perdono è veramente salutare se è dato o ricevuto nella maniera corretta così come si evince dalla Parola di Dio!!
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