La Bibbia non è un libro qualunque. Non è nemmeno un trattato di teologia accessibile soltanto a quelle persone fornite di conoscenza storica, linguistica, o letteraria in genere. La Bibbia è la Parola di Dio, un Libro prezioso, un punto di riferimento autorevole, in ogni epoca e per ogni persona. La Bibbia riflette la storia del messaggio di Dio all’umanità intera ed oltre ad essere una fonte di vita è anche una fonte di istruzione.
A tal proposito l'apostolo Paolo ricordava a Timoteo, suo giovane discepolo, che: “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia” (2 Timoteo 3:16).
La Bibbia dunque è il Libro dell’istruzione per eccellenza. Basti pensare che il sistema pedagogico ebraico prevedeva, e prevede ancora oggi, che ogni membro della comunità abbia il diritto-dovere di essere istruito e di istruirsi. Alla base dell’istruzione naturalmente sono sempre state le Scritture.
La storia e la loro tradizione ci dicono che quando il bambino è molto piccolo, addirittura prima ancora che inizi a parlare, è opportuno che gli si mostrino le Scritture per abituarlo a portar loro amore e rispetto.
E sempre a proposito della loro storia, sappiamo che nei secoli cosiddetti “bui” del Medioevo l’alfabetizzazione era diffusa tra gli Ebrei, pertanto tutti sapevano almeno leggere e scrivere.
Lo studio delle Scritture ha sempre avuto un significato particolare per il popolo ebraico, perché attraverso di esso non solo si trasmettono le tradizioni, ma si conosce la Legge di Dio, il Suo insegnamento (la Torah) ed, in ultima analisi, la Sua Parola.
Dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera dei Romani, la figura del rabbino, cioè del maestro, rappresentò un fondamentale elemento di continuità tra tradizione e insegnamento delle Scritture. Il rabbino veniva anche chiamato saggio. Tale saggezza consisteva nell’applicazione incessante allo studio delle Scritture ed in una condotta di vita coerente alla Legge di Dio.
La comunità ebraica non ha mai considerato lo studio in genere e particolarmente quello delle Scritture, un privilegio, ma un dovere. Riguardo la Scrittura essa è considerata la via maestra per avvicinarsi a Dio. Il rabbino, più che fornire i dati di un sapere chiuso, insegna a studiare. L’insegnamento del rabbino costituisce un servizio reso alla comunità, e pertanto non è finalizzato alla mera conoscenza o all’istruzione personale, ma esso va a beneficio della comunità intera.
La storia di Robert Raikes, ideatore e organizzatore della prima scuola cosiddetta domenicale, è davvero singolare oltre che entusiasmante. Raikes organizzò una scuola che si teneva ogni domenica per insegnare a leggere e a scrivere a dei ragazzini di strada della sua città, Gloucester, Inghilterra, verso la metà del 1700. Tra le varie materie, l’insegnamento della Bibbia, preso come libro base e di testo, era quello principale.
Robert Raikes, 1780 – 1783, di denominazione episcopale, era l’editore del “The Gloucester Journal”. Un giorno fu interpellato da alcuni suoi concittadini perché denunciasse la situazione, ormai degenerata, di molti bambini di strada completamente abbandonati a loro stessi e che vivevano nell’illegalità e nell’analfabetismo. Raikes fece qualcosa di più di una semplice denuncia, egli prese in affitto una camera dove raccoglieva molti di questi ragazzi ogni domenica.
Impegnò alcuni insegnanti dando loro pochi centesimi di sterlina e ogni domenica puntualmente dalle ore 10,00 alle 12,00 e poi dalle 14,00 alle 17,00 di pomeriggio, veniva insegnato a questi ragazzi a leggere e a scrivere.
Nonostante le non poche difficoltà dovute alla disciplina che impegnavano non solo gli insegnanti ma vedevano coinvolto anche Raikes in prima persona e, nonostante le opposizioni delle persone per bene riguardo questa iniziativa, i risultati furono straordinari. La maggior parte di tutti quei ragazzi non solo impararono a leggere e a scrivere, ma ricevettero un'istruzione, un'educazione e molti di essi si convertirono al Signore.
Dopo un paio di anni Raikes organizzò una di queste scuole anche per le ragazze. Questa iniziativa, chiamata Scuola Domenicale, si diffuse ben presto in molte altre città, ma il suo vero sviluppo si realizzò in modo particolare negli Stati Uniti.
Anche John Wesley fu attivo in quest’opera. Addirittura si racconta che Stephen Paxson, il quale viaggiava con un cavallo di nome Robert Raikes, organizzò ben 1.314 Scuole Domenicali.
Pensate quanti milioni di ragazzi sono stati istruiti fino ad oggi e quali straordinari risultati hanno prodotto, visto che le Scuole Domenicali sono state adottate da tutte le chiese evangeliche al mondo.
Un giudice americano, della corte di New York disse: “durante i miei ventitre anni di professione ho dovuto giudicare più di 4000 ragazzi. Tra tutti questi solo tre frequentavano la Scuola Domenicale, al momento del loro reato. Questa esperienza mi ha convinto del valore della Scuola Domenicale e dell’importanza dell’istruzione biblica come fonte di vita, educazione, rispetto, legalità”.
La Bibbia è più che un libro, e quel “di più”, nasce proprio dalla caratteristica specifica della Bibbia, intesa come Parola di Dio che cambia la vita di chi la legge, la medita e la mette in pratica.
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