L’ambiente in cui viviamo è ricco di linguaggi che non sempre riusciamo bene a comprendere: basti pensare ai linguaggi che riguardano il mondo dell’economia, della tecnologia, dell’arte, della politica, della scienza etc…
La difficoltà spesso non è nel concetto in sé stesso, ma nella maniera in cui questo viene espresso. Con un buon “traduttore” si riesce in maniera più immediata a ridere della barzelletta giapponese o a trovare interessante un romanzo finlandese e, in maniera analoga si diventa capaci di intendere argomenti riguardanti l’economia, la tecnologia, l’arte, la politica e la scienza. Tutto può essere tradotto e trasferito a condizione che il trasmittente sia in grado di divulgare l’informazione al ricevente.
In un linguaggio tecnico questa capacità comunicativa viene chiamata capacità di decentramento che non è altro che il mettersi nei panni di chi ascolta.
Una delle domande che più spesso l’uomo si pone di fronte all’esistenza di Dio e in particolare alla veridicità della Sua Parola è sostanzialmente legata a questo concetto: non si riesce bene a comprendere come sia possibile che da un unico Libro possano venir fuori tante religioni diverse ognuna con la propria interpretazione e convinzione di fede.
Ma la Bibbia è davvero un Libro così inaccessibile e legato in maniera così soggettiva alla mente di chi lo legge? Osservando le decine e decine di credo fondate tutte sul medesimo Libro sarebbe spontaneo rispondere di sì, ma è la Bibbia stessa a darci la soluzione.
La risposta sta nel tipo di “traduttore” che si utilizza.
Fin quando l’uomo continuerà ad accostarsi a Dio con i propri preconcetti e con la sua visione del mondo e delle cose di Dio, continueranno inevitabilmente a nascere nuove denominazioni, religioni, sette.
L’Apostolo Paolo parla di questo in 1Corinti 2:11-14 Chi tra gli uomini, infatti, conosce le cose dell’uomo, se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio…Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio perché sono follia per lui, e non le può conoscere poiché si giudicano spiritualmente.
Comprendiamo quindi che la difficoltà di comunicazione tra la Bibbia e l’uomo è l’umanità stessa.
Dio ci invita a spegnere il traduttore umano per accenderne uno divino che è un vero Maestro nel decentramento e metterà in grado l’essere umano di comprendere ciò che Dio vuole comunicare all’uomo: lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire (Giovanni 16:13).
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