Se guardiamo un piccolo bambino possiamo vedere come basti poco per entusiasmarlo e riempirlo di gioia. Questo perchè è capace di accettare e godere intensamente il momento che sta vivendo.
Non è sempre così, invece, dopo che si sono vissute esperienze amare e delusioni; tutto ciò tende, infatti, a bloccare la fioritura di quel seme di gioia chè è insito in ogni uomo.
L'essere umano è stato creato proprio per gioire e non per soffrire, per sperare e non per essere abbattuto.
Sicuramente ci sarà un tempo in cui è giusto piangere, ma l'importante è che questo status rimanga solo per un tempo della nostra vita e non pervada tutto il nostro essere in modo permanente.
Forse era proprio questo che voleva dire il famoso predicatore inglese dell'ottocento Charles H. Spurgeon quando disse: “Soffriamo molto di più a causa della paura di un evento, che non per l'evento stesso”.
In effetti, la natura umana è fragile e bisognosa d'aiuto e questo si rivela a noi nei momenti di crisi.
Anche Gesù dovette passare momenti di angoscia prima che si compisse l'evento del sacrificio e disse: “Signore se ti è possibile, trapassa da me questo calice”.
Eppure nel compimento di tale evento Egli trovò la pace: dopo l'abbandono trovò la consolazione e la gioia che gli era posta innanzi.
L'apostolo Paolo era un essere umano esattamente come noi, con le sue prove ed avversità, ma il Signore fece la differenza nella sua vita, tanto che nella sua lettera ai filippesi afferma:
Filippesi 4:11-13 Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad avere fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.
Spesso guardando delle foto di persone a me care, che ridono di una gioia genuina, ne ho tratto ristoro, forza e coraggio.
La gioia, in effetti, è così potente che è capace di lenire “ferite di tristezza”, quando ci viene trasmessa. Non a caso il successo di molti comici proviene proprio dal rispondere a questo bisogno di ridere, a questa sete di gioia.
Oggi sta divenendo sempre più arduo trasmettere la vera gioia, che sgorga dal di dentro, perchè sono molti i fattori sociali che disturbano la serenità del singolo individuo e quindi delle famiglie.
Per molti potrebbe apparire buffo o superficiale, qualcuno che ride sempre e tende a sdrammatizzare, eppure ogni famiglia dovrebbe apprezzare coloro che gli sono accanto e che cercano di comunicare speranza e incoraggiamento.
Si può essere poveri e vestire stracci sporchi, ma conservare in se stessi una grande serenità, riuscendo a gioire non per quello che si “ha”, ma per ciò che si “è”.
Luca 12:15 Perchè la vita di un uomo non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede.
Si può essere in una condizione materiale e fisica dove non c'è niente di cui rallegrarsi, ma trovare la pace, la vera ragione di felicità.
Il fondamento della gioia non risiede nella ricchezza economica, nell'immagine o nella propria forza; tutte queste cose se usate a buon fine sono lecite e sicuramente possono rendere più gradevole la nostra vita, ma la vera gioia consiste nel conoscere Cristo.
Essendo divenuto uomo, simile a noi, Egli ha già condiviso i nostri stessi travagli. Qualsiasi sia la tua afflizione Dio ti chiama ad alzarti da terra, a cambiare le tue vesti e a ricercare di nuovo il tempo della gioia!
Salmo 16:11 Tu mi mostrerai il sentiero della vita, c'è abbondanza di gioia alla tua presenza, alla tua destra vi sono delizie in Eterno!!
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