La terra ha due estese regioni coperte di ghiaccio: la regione artica intorno al Polo Nord e la regione antartica del Polo Sud.
A queste latitudini estreme il sole non sale mai molto in alto nel cielo, e quindi fornisce poco calore.
Le regioni del ghiaccio hanno anche i loro avamposti che si spingono fino all'equatore.
A qualunque latitudine, infatti, si può formare un ghiacciaio permanente, a condizione che si verifichino due condizioni:
1. che ci siano precipitazioni sufficientemente abbondanti
2. che la temperatura si mantenga al livello che permetta al ghiaccio accumulato di non fondersi
Queste condizioni ai poli si presentano già al livello del mare, mentre a mano a mano che ci si sposta verso l'Equatore, si verificano soltanto ad altitudini progressivamente crescenti, fino ad arrivare ad oltre 5000 mt di altezza nelle regioni tropicali.
Sulle Alpi i ghiacciai permanenti più bassi si trovano fra i 2500 e i 3000 mt.
La terra tuttavia non ha sempre avuto queste zone polari coperte di ghiaccio, perchè non sempre i suoi Continenti hanno avuto le posizioni che hanno attualmente.
Quando la neve cade sul mare aperto, i fiocchi si sciolgono immediatamente.
In un pianeta in cui più del 70% della superficie è coperta dall'acqua, se i Continenti non hanno posizioni fisse ma possono spostarsi, la probabilità che i poli vengano a trovarsi all'interno di aree marine sarà molto alta; e in questi casi intorno ad essi non si formerà ghiaccio.
Il ghiaccio polare può formarsi soltanto in presenza di una di queste due condizioni: o il polo è su un Continente, oppure si trova in un bacino marino chiuso, senza possibilità di scambiare acqua con i mari caldi, in modo che possa formarsi il “PACK”, cioè uno strato di ghiaccio galleggiante che ricopre tutto il mare.
L'epoca geologica attuale è eccezionale per il fatto che entrambe queste condizioni sono rispettate, sia al Polo Sud che al Polo Nord.
Il risultato è un'epoca glaciale per tutti e due gli emisferi.
In un sistema come quello della Terra, la stabilità del clima e del tempo sono determinate in larga misura dal delicato equilibrio delle regioni polari.
I due poli, le fredde zone polari e i caldissimi tropici, costituiscono un gigantesco impianto, nel quale le fasce equatoriali sono la caldaia e le regioni polari servono da sistema di raffredamento.
La natura stessa diventa così la dimostrazione di come Dio non si sia limitato a creare, ma sia andato oltre, sviluppando un'opera capace di ristabilire quegli equilibri che l'uomo tende a compromettere.
Allo stesso modo, Colui che ha creato ogni cosa desidera anche ristabilire quella comunione e quell'armonia che c'era nel principio tra Dio e l'uomo.
La nostra epoca è veramente eccezionale per il fatto che anche questa condizione è stata soddisfatta, quando duemila anni fa, quello stesso Dio che disse “Sia la luce”, ha donato il Suo Figlio Gesù all'uomo e per mezzo di Lui ha provveduto un nuovo patto e una nuova vita per ognuno che crede.
2Corinzi 4:6 Perché l'Iddio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio che rifulge sul volto di Gesù Cristo.
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