Lo sci presenta una caratteristica davvero singolare. Infatti durante l'esecuzione delle varie fasi sciistiche si devono effettuare taluni movimenti squisitamente “autoistintivi”; nelle curve, ad esempio, si deve “caricare” il peso a valle, quando si sarebbe istintivamente portati a spostarlo verso monte. Inoltre, bisogna proiettare il corpo a destra per svoltare a sinistra e a sinistra per spostarsi sulla destra.
Tutto ciò implica l'acquisizione di una serie di condizioni che richiedono un certo periodo di tempo per divenire completamente automatiche.
Queste particolari esigenze spiegano perchè molti soggetti presentino una notevole difficoltà ad imparare a sciare: in essi infatti le “riserve” di quel senso istintivo sono totalmente impegnate a conservare un equilibrio psichico già imperfetto e non possono essere adeguatamente utilizzate per imparare uno sport che richiede la creazione di un nuovo sistema di riferimento.
Questa elasticità mentale dello sciatore nell'acquisire movimenti totalmente svincolati dai gesti rigidamente appresi durante la crescita, poggia quindi su una forte stabilità interiore.
Altresì la mancanza di equilibrio tende sicuramente a non sviluppare, a “bloccare” l'apprendimento di nuovi movimenti del corpo.
La definizione stessa della parola “equilibrio” mostra come il senso della misura, dell'assennatezza e della moderazione, sia legato strettamente anche al senso fisico dell'equilibrio, e cioè al senso della posizione e del movimento del corpo nello spazio.
Nello sci agonistico, poi la situazione viene peggiorata da tre fattori essenziali: la solitudine dello sportivo; le condizioni ambientali (che possono presentare elevate difficoltà); la mancanza, su ampi tratti del percorso, del caloroso incitamento della folla.
Queste varie condizioni possono alterare i delicati equilibri dello sciatore provocando errori o disattenzioni (salti di porta ecc..) che ne condizionano pesantemente il rendimento.
Come lo sport, così anche la vita, il mondo e l'universo stesso ruotano essenzialmente intorno ad equilibri che ci permettono ogni giorno di vivere e godere il miracolo della creazione.
Ogni giorno, intorno a noi possiamo assistere ai continui miracoli della vita: dal neonato che compie il suo primo respiro all'equilibrio delle nuvole.
Se, come lo sciatore, saremo disposti a poggiare la nostra fiducia su un nuovo sistema di riferimento, allora potremo scalare la nostra montagna sicuri di concludere la nostra corsa a valle e di gustare così tutte le meraviglie di Dio.
Giobbe 37:14,16 Porgi l'orecchio a questo...; férmati e considera le meraviglie di Dio!... Conosci tu l'equilibrio delle nuvole, le meraviglie di Colui la cui scienza è perfetta?
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