Buon Anno, Bonne Année, Glueckliches Neues Jahr, Happy New Year...
Dopo il conto alla rovescia più famoso del mondo sono queste le frasi che si sono sentite nella fatidica notte del 31 dicembre quando l’anno appena trascorso ha ceduto lo scettro a quello nuovo.
Tra cenoni, feste di piazza, balli e gli immancabili botti (accompagnati dagli immancabili feriti) è arrivato anche il 2015. Puntuali, le televisioni, si sono collegate con le piazze di Parigi, Berlino, Londra, Roma e New York all’insegna di un altro Capodanno "globale".
I tappi di bottiglia sono saltate all'unisono, o con qualche ora di scarto, a seconda della distanza da Greenwich.
Ma ci sono anche parti del pianeta in cui le luci sono rimaste spente perché il nostro Capodanno, per loro, è una notte come tante.
Questo succede per cause tragiche come la miseria o le guerre ma c'è anche una ragione più semplice e soprattutto meno triste che non porterà tutti, nello stesso momento, a festeggiare il nuovo anno: la misurazione del tempo. Questa infatti non segue sempre e dovunque le convenzioni dell'Occidente e, anche dove il nostro calendario è adottato ufficialmente, spesso religione e tradizioni non corrispondono dettando altri tempi e altre modalità.
Andando "in giro per Capodanni", si scopre un mondo multiforme e complesso, fatto da più di 40 calendari diversi, antichi di millenni o più recenti, legati alle vicende delle divinità, della mitologia, dei popoli o delle dinastie.
La misurazione del tempo nasce dall'osservazione dei fenomeni celesti, e in particolare dai movimenti dei due astri di riferimento per il nostro pianeta, il sole e la luna.
Il calendario cristiano-occidentale è stato introdotto nel 1582 da Gregorio XIII, il Papa astronomo, ed è ormai divenuto il sistema di riferimento globale che si basa sui cicli solari. Nel mondo tuttavia, esistono ancora molti calendari che hanno come astro di riferimento la luna, e altri ancora, detti lunisolari, che integrano i cicli solari e quelli lunari.
Tra i calendari lunari il principale è quello musulmano; ufficialmente in uso in alcuni paesi del Medio Oriente è il riferimento religioso per tutto il mondo islamico. Tra i lunisolari troviamo invece quello cinese e quello ebraico.
Il Capodanno musulmano (o islamico) essendo sotto il calendario lunare, segue una datazione diversa dalla nostra. E’ necessario premettere che l'anno islamico è composto da dodici mesi lunari della durata variabile di 29 o 30 giorni e, di conseguenza, è più breve di quello Gregoriano di almeno 10 giorni. Il suo anno zero, viene fatto risalire al momento dell'emigrazione (Hijrah - egira) del Profeta Muhammad dalla Mecca dove era nato, alla futura città di Medina, luogo dove si sarebbe costituita la prima forma organizzata di comunità di musulmani. Era il nostro 622 d.C., ecco perché secondo il calendario islamico ci troviamo nell'anno 1424.
Capodanno corrisponde al primo giorno di Muharram, il primo mese del calendario musulmano; è celebrato in tutti i paesi abitati dai fedeli del Profeta, anche se molti di essi lo utilizzano solo per la vita religiosa, mentre per quella di tutti i giorni si rifanno al calendario Gregoriano o a quelli tradizionali.
Il calendario islamico ruota attorno agli eventi della vita e della missione di Maometto su base lunare, e l'inizio del nuovo anno cade alla fine dell'inverno, poco dopo la conclusione del mese in cui milioni di musulmani provenienti da tutte le parti del mondo compiono il sacro pellegrinaggio alla Mecca.
Non è tra le feste principali per i musulmani, ma rappresenta un'occasione di riflessione, di buoni propositi ma anche di allegria.
Il Capodanno ebraico è un’occasione per riflettere, per espiare le colpe commesse e cominciare una nuova fase della propria vita.
Suoni di Shofar, recitazioni di Slichot e auguri di Shanah Tovah rendono il primo giorno dell’anno ebraico assai diverso dal Capodanno a cui siamo abituati per nomi, atmosfere e caratteristiche.
Essendo un calendario lunisolare, cambiano innanzitutto le date: in autunno, nel mese di Tishrì, in coincidenza dei suoi primi due giorni.
L’anno ebraico è formato da 353, 383 o 385 giorni e per questo il suo inizio non corrisponde sempre ad una data fissa, ma oscilla tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Il Rosh Ha-Shanà (Capodanno) non è tanto un’occasione di festa e di brindisi, ma soprattutto un giorno di riflessione, purificazione, introspezione e rinnovamento spirituale. È il ricordo della creazione del mondo e dell'uomo, il momento in cui Dio ha creato la vita.
Nella Toràh viene descritto come una giornata di astensione dal lavoro e la comunità ebraica è solita festeggiare la ricorrenza suonando lo Shofar, il grande corno realizzato con ossa di capra, pecora o montone, recitando preghiere e benedizioni tradizionali (Slichot, Kiddush) e in segno di purificazione è usanza recarsi verso il mare o verso un corso d’acqua e svuotarsi le tasche, liberandosi simbolicamente di ogni cattivo comportamento.
Il Capodanno cinese, tra danze che evocano draghi, pellegrinaggi ai templi e suoni di musica sacra al ritmo di gong e tamburi, viene celebrato con l'arrivo della prima luna nuova.
In base al calendario lunisolare, il ciclo di dodici mesi si chiude tra il 21 gennaio ed il 19 febbraio con il secondo novilunio dopo il solstizio d’inverno; i festeggiamenti durano due settimane.
Quest’anno la Cina è entrata nell’Anno della Capra, il 4712 da quando è in uso l'attuale calendario. La data si spiega con il fatto che il calendario tradizionale cinese, fu introdotto 2700 anni prima di Cristo, sotto l’imperatore Huang Ti; composto da dodici mesi, di durata variabile tra i 29 e i 30 giorni ha un "great year" ogni 12 anni, un ciclo ogni 60, e un’epoca ogni 3600.
Il ciclo si ripete anche nello Zodiaco; ad ogni anno è associato infatti un animale: topo, toro, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, pecora, scimmia, gallo, cane e maiale. Questo vuol dire che, due persone nate a dodici anni di distanza sono dello stesso segno.
La tradizione cinese spiega i dodici segni animali con una leggenda. Si racconta che Buddha convocò tutti gli animali nel suo regno, ma solo dodici di essi accettarono l’invito. Egli, pertanto, decise di regalare a ciascuno un anno, iniziando dal primo animale che si era presentato al suo cospetto.
Potrei continuare all’infinito parlando del Capodanno delle origini, festeggiato dai Babilonesi di circa 4000 anni fa o del NowRuz, il Capodanno persiano all’insegna di profumi e colori. Ci sarebbe poi il Diwali (Capodanno indiano) per non parlare del recentissimo Capodanno celebrato all’interno della comunità afro-americana: il Kwanzaa.
Tanti modi, diversi e simili, per esprimere la preoccupazione e la speranza per il futuro, due sentimenti comuni a tutti gli esseri umani di ogni luogo e di ogni tempo. In questo, il passaggio dal vecchio al nuovo anno ha lo stesso significato per tutte le religioni e tutte le tradizioni: un momento di rinascita, di passaggio dal buio alla luce, di inizio di una nuova vita.
Non a caso, tradizionalmente, l'anno nuovo è simboleggiato dalla figura di un bimbo appena nato. Questa tradizione nasce in Grecia intorno all'anno 600 a.C. dove il neonato era il simbolo dell'annuale rinascita di Dioniso, dio del vino. La cerimonia serviva per ottenere fertilità e ricchezza ed è simile ad una celebrazione che esisteva anche nell'antico Egitto.
Per il cristiano la speranza è certezza in Cristo mentre la preoccupazione, solo un peso da gettare (quasi come i vecchi elettrodomestici lanciati dalle finestre a Capodanno!) ai piedi del Signore.
1Pietro 5:7 gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi.
Quando sembra che tutto porti inevitabilmente verso un vicolo cieco, che problemi, circostanze avverse fatti e persone siano contro di noi e contro tutto ciò che avevamo sempre sperato e desiderato, è importante ricordare che esiste un nuovo inizio che può cambiare per sempre la nostra esistenza.
C’è un Iddio a cui puoi affidare la tua vita perché chi crede in Lui non è condannato (Giovanni 3:18). Non lasciare che il tuo vivere sia scandito dalla routine quotidiana che stabilisce tempi e stagioni: c’è Qualcuno che è venuto affinché abbiamo vita e vita in abbondanza (Giovanni 10:10) e un domani molto più glorioso di qualsiasi speranza umana:
Geremia 29:11 “Poiché Io conosco i pensieri che ho per voi” dice l’Eterno, “pensieri di pace, e non di male, per darvi un futuro e una speranza. Mi invocherete e verrete a pregarmi, e Io vi esaudirò. Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore. Io mi farò trovare da voi” dice l’Eterno.
E’ con questa speranza nel cuore, la speranza di Dio, che vi facciamo i nostri migliori Auguri!!
31 dicembre 2014
Alessandra Scanu
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