L’8 Marzo è la Giornata Internazionale della Donna, meglio conosciuta come Festa della Donna. Questa Festa sembrerebbe trarre le sue origini da un tragico evento: nell'inverno del 1908, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono rivendicando migliori condizioni di lavoro e diritti fondamentali dei quali non beneficiavano.
Lo sciopero durò alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte dell'opificio e imprigionò le scioperanti nella fabbrica–prigione alla quale venne appiccato il fuoco. Le 129 operaie morirono, arse dalle fiamme. Successivamente Rosa Luxembourg propose questa data come giornata di lotta internazionale a favore delle donne in ricordo della tragedia. L'8 marzo assume dunque importanza mondiale, divenendo la ricorrenza-simbolo delle vessazioni che la donna ha subito nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il loro riscatto.
Secondo alcune fonti questa storia è in realtà una “leggenda metropolitana” divenuta di dominio pubblico con il semplice passa-parola, ma narrante una cronaca che non ha riscontri reali. Queste fonti attribuirebbero invece la nascita della festa ad un altro evento, sempre risalente al 1908 che vide le donne socialiste di Chicago riunirsi per organizzare il primo "Woman's day" il 3 Maggio.
L'anno successivo l'idea di mondializzare questa festa fu portata dalle delegate americane a Copenhagen dove si teneva la Conferenza Internazionale dei Partiti Socialisti. Il loro scopo era di proporre l'istituzione di una Giornata Internazionale della donna da fissare nello stesso giorno in cui si festeggiava negli States.
Passarono degli anni prima che tutte le nazioni si accordassero sulla data dei festeggiamenti e solo nel 1921 la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste, decise di adottare l'8 marzo come Giornata Internazionale della donna operaia.
In Italia la giornata della donna è diventata una celebrazione regolare solo a partire dal 1946 e furono proprio le donne italiane a dare un tocco di originalità a questo giorno associandolo ad un fiore. La scelta cadde sulla mimosa, un fiore facilmente riconoscibile e che fiorisce ovunque. Il suo aspetto così fragile, divenuto nel corso del tempo un simbolo prettamente commerciale, aveva nel suo significato originario l’emblema del passaggio dal buio alla luce simbolo dunque di rinascita e di vittoria.
Negli ultimi anni la Festa della Donna sembra riscuotere più successo rispetto al passato e ciò può essere spiegato dalla spasmodica ricerca delle donne di una loro identità spesso confusa con la "parità dei sessi" che non può certo essere risolta dedicando una giornata dell'anno a festeggiamenti di vario genere.
Spostando la nostra attenzione dal discorso della semplice origine della festività al tema della “libertà della donna”, ci si rende conto di quanto Gesù con il suo comportamento e modo d’agire sia stato un grande “rivoluzionario” per una cultura così chiusa come quella nella quale Lui viveva.
Fin dal principio del Nuovo Testamento, alle donne viene dato un posto di equità e importanza pari agli uomini che non ha precedenti. Questa nuova posizione viene illustrata per la prima volta in Matteo 1 quando l’evangelista ricostruisce la genealogia di Gesù, menzionando non solo uomini ma anche tre importanti donne: Tamar, Raab e Ruth. Il fatto poi che Raab fosse una prostituta la dice lunga sulla grazia di Dio e sul Suo non riguardare alla qualità delle persone!
La seguente solenne dichiarazione culturale è evidenziata quando l’angelo Gabriele appare per la prima volta non a Giuseppe o al padre di Maria, ma direttamente a lei che probabilmente non doveva avere più di 14 o 15 anni.
E di esempi ce ne sarebbero davvero tanti: dalla donna al pozzo a Priscilla e Aquila e a Maria che aveva scelto la parte migliore.
Gesù, in una cultura che professava:
Benedetto Colui che non mi ha creato Gentile
Benedetto Colui che non mi ha creato donna
Benedetto Colui che non mi ha creato schiavo
O che nel Talmud diceva: Cento donne valgono meno di due uomini
ha portato un vero e proprio terremoto culturale!!
C'è quindi qualcosa di più bello e più prezioso per il quale festeggiare e non solo l'8 marzo ma ogni giorno della nostra vita perchè:
...non c'è nè Giudeo nè greco, non c'è nè schiavo nè libero, non c'è nè maschio nè femmina, perchè tutti siete uno in Cristo Gesù (Galati 3:28).
- Accedi o registrati per inviare commenti