Non abbandoniamoli

by brykmantra

E’ arrivata l’estate e come ogni anno sentiamo parlare di vacanze. Le scuole finiscono, le attività si preparano per la pausa estiva ed ogni notiziario ci propone il metodo migliore per non scottarci al sole delle spiagge.

Una bella usanza, sinonimo di civiltà, si perpetua ogni anno: gli spot contro l’abbandono dei cani... nulla da recriminare ed è molto bello vedere come, alla campagna pubblicitaria contro l’abbandono degli animali, si è aggiunta quella che sollecita a non dimenticare gli anziani.

Però non si sente parlare abbastanza di non abbandonare a se stesse le famiglie che hanno un disabile o un malato a carico. Per esperienza personale vi posso assicurare che la solitudine dei reparti d’ospedale in estate è paragonabile a poche cose molto tristi. Gli infermieri dopo un anno di lavoro sono un pò demotivati e, giustamente molti attendono il loro turno di vacanza. I dottori molto spesso rimandano molte decisioni e interventi a settembre e i volontari... si riposano.

Ricordo un mio ricovero in particolare, in un reparto di riabilitazione, nel luglio del ’90. Quell’estate furono ricoverati tanti giovani, vittime di incidenti stradali o dei tuffi in acque marine basse. Alla nostra frustrazione si aggiungeva quella dei famigliari, disarmati davanti a tanta sofferenza e soprattutto soli... soli davanti alla novità della situazione, soli di fronte alla burocrazia, soli di fronte alla voglia di tutti di evadere e di divertirsi come è lecito che sia, per tutti, ogni estate.

Ricordo di aver inventato una frase per far capire l’insieme dei sentimenti che assale ogni sventurato disabile e sofferente, dicevo: è come ritrovarsi improvvisamente in un paese straniero, dove tutte le persone, anche i parenti più cari, improvvisamente non parlano più la tua lingua e tu non sai più come spiegarti... è un incubo... ti senti perduto.

L’unico momento spensierato era il tempo delle visite, le telefonate degli amici o la corrispondenza che nei posti a lunga degenza può arrivare...

Non priviamoci del riposo estivo ma pensiamo anche a quanti si trovano in queste spiacevoli situazioni. Ricordiamoci di pregare per i malati, facciamo una visita negli ospedali prima di partire per le vacanze, magari con qualche regalino da lasciare a chi è più solo.

Se nelle nostre giornate di riposo estivo abbiamo qualche momento di libertà disponiamoci a dare il cambio a qualche parente stanco e demoralizzato. Raccogliamo degli indirizzi di persone ricoverate (senza infrangere la privacy) e dai nostri posti di villeggiatura mandiamo delle cartoline anche a quei cari, oltre che ai nostri parenti.

Quando ritorniamo ricordiamoci di portare ai malati qualche souvenir del posto che abbiamo visitato (a volte basta qualche conchiglia raccolta sulla spiaggia o un fiore essiccato di alta montagna). L’importante è far comprendere che, vicini o lontani per il meritato riposo, l’amicizia non ha stagione e non va in vacanza!

Sicuramente ciò che di buono facciamo produrrà benedizione da parte di Dio e riconoscenza da parte di chi godrà della nostra attenzione.
La Bibbia dice: Chi è benefico sarà nell'abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato. (Proverbi 11:25)