Quanto sia importante comunicare, lo vediamo tutti i giorni; il funzionamento della società, ruota essenzialmente intorno allo scambio e alle relazioni.
Comunicare è uno di bisogni primari dell’uomo: non farlo lo porterebbe a rimanere isolato, senza comunione, privo di ogni sorta di termine di confronto.
Comunicare significa: trasmettere, diffondere, propagare, essere in contatto, condividere idee e sentimenti profondi, ricevere la comunione... e presuppone la presenza e la disponibilità di due o più persone.
La maggior parte dei problemi familiari e secolari deriva da una sostanziale incomprensione; quante volte dopo una discussione si scopre che in realtà si stava dicendo la stessa cosa ma sotto un altro aspetto! Questo succede perché anche nelle relazioni più profonde (come ad esempio tra padre e figlio), possono esserci motivazioni ed aspettative diverse.
Attraverso la comunicazione è possibile risolvere situazioni di contrasto e far comprendere il proprio stato d’animo agli altri. Allo stesso modo sensi d’inferiorità, solitudine, depressione, indifferenza... possono causare forti difficoltà nello sviluppare rapporti.
Una comunicazione interrotta può essere anche la conseguenza del serbare rancore e del sentirsi offesi e avere come conseguenza il chiudersi in sè stessi fuggendo dal dialogo.
Comunque sia, la soluzione alle problematiche, non può che venire da una disponibilità al dialogo e da una capacità di comprendere ciò che il prossimo vive.
Alla base di un buon rapporto, è indispensabile la consapevolezza che tutti possono sbagliare: per questo è necessario cercare prima la riconciliazione e poi il confronto.
Situazioni più complesse di altre trovano una risoluzione più rapida, a volte, per il semplice fatto che qualcuno sceglie di rinunciare per primo alla propria ragione.
Così facendo, vengono infatti a crollare quei muri che rendono ciechi e sordi: all’improvviso si capisce che in realtà non si era neanche valutato il pensiero dell’altro. Si comincia ad aprire la propria mente, a cambiare idea, il tutto evitando lunghe e inutili discussioni.
Senza questi presupposti, in alcune circostanze, sarebbe meglio rimanere in silenzio in un primo momento, per non dar sfogo ad ira e pregiudicare l’equilibrio di un rapporto.
Iniziando da questa base d’amore e rispetto reciproco, ed usando un linguaggio di comunicazione idoneo alle capacità di comprensione di chi ascolta, si possono raccogliere buoni risultati e stabilire relazioni durature.
Conoscenza, Comunione, Accordo, Unione, Consolazione, Perdono... devono percorrere il ponte del comunicare per essere veramente tali.
Tutto ciò ovviamente rispecchia la personalità e l’essere stesso di Dio:
Giovanni 1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Giovanni 1:14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre.
Il ponte stabile della comunicazione è stato provveduto in Cristo.
In Lui sono stati ristabiliti completamente la comunione e il dialogo tra l’uomo e Dio che a causa del peccato erano stati interrotti.
Ebrei 1:1-3 Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che Egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l'universo. Egli, che è splendore della Sua gloria e impronta della Sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della Sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi.
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