Genesi 1:14-18 Poi Dio disse: “Vi siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni; facciano luce nella distesa dei cieli per illuminare la terra”. E così fu. Dio fece le due grandi luci: la luce maggiore per presiedere al giorno e la luce minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle. Dio le mise nella distesa dei cieli per illuminare la terra, per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. Dio vide che questo era buono.
Sta aumentando in modo allarmante, a detta degli studiosi, il cosiddetto “inquinamento luminoso” causato dall’enorme quantità di luce artificiale prodotta dall’uomo per illuminare le notti del nostro pianeta.
Gli astronomi, per poter osservare le stelle devono porre i loro punti d’osservazione in luoghi desertici e sempre più alti, lontani dai centri abitati e da sorgenti luminose artificiali.
Le notti, sempre meno notti.
Osservando le mappe terrestri fornite dai satelliti ci si rende conto di come questo fenomeno stia crescendo a dismisura, particolarmente, nei paesi più industrializzati. L’illuminazione dei grandi centri urbani, delle arterie stradali ed autostradali, degli aeroporti, degli esercizi commerciali; quella proveniente dalle grandi insegne pubblicitarie, dai mezzi di trasporto, etc... oltre ad offuscare la visione notturna del cielo, astri e costellazioni, sembra alterare i processi biologici negli organismi viventi.
Punti di riferimento.
Immaginiamo le problematiche causate dal fenomeno per i grandi movimenti migratori degli animali, per le loro strategie predatorie, per le attività degli insetti notturni, per la biosintesi nel mondo vegetale. Tutto è ormai condizionato da questa mancanza di netta alternanza giorno/notte. Per non parlare poi di noi, esseri umani, che un tempo eravamo abituati ad avere nel “cielo” i nostri punti di riferimento: il tempo, le stagioni, le rotte per viaggiare! I naviganti, per esempio, erano esperti nella conoscenza delle stelle ed erano in grado, proprio per questo, di seguire rotte sicure nelle loro navigazioni. E’ vero che oggi strumentazioni sofisticate (sempre prodotte dall’uomo) dalle sigle più astruse (GPS, GPRS ecc.) collegate a satelliti geo-stazionari sono divenuti i nuovi punti di riferimento per un moderno viaggiatore, ma vuoi mettere il cielo che Dio ha creato?! Anche perché queste tecnologie, senza dubbio innovative e per certi versi utilissime e che fanno sognare l’essere umano che ritiene così di aver raggiunto chissà quali alte mète della conoscenza, sono appannaggio esclusivo dell’uomo stesso e creano invece nell’ambiente che lo circonda, nel mondo animale e vegetale, inquinamento (elettromagnetico, per esempio!) e stravolgimento degli equilibri naturali.
Badate bene, non sto demonizzando le moderne tecnologie o le scoperte umane, anche perché io stesso ne faccio “uso” nella mia vita di tutti i giorni ma sono contro gli abusi e gli eccessi e non desidero essere io stesso “usato” dalle tecnologie. Per questo vorrei che ci soffermassimo, durante la nostra corsa sfrenata, a riflettere un po’: meditate gente, meditate!
Dal punto di vista spirituale.
Quanto sopra lo considero come una similitudine o parabola (Gesù utilizzava molto le similitudini e le parabole nelle sue predicazioni, per focalizzare e porre enfasi su alcune “Verità” che voleva far ben comprendere) per introdurre una breve considerazione, questa volta di carattere spirituale.
Spesso, quello che l’essere umano produce o costruisce, per il suo benessere, per la sua soddisfazione, per la sua “illuminazione” (conoscenza), lo distoglie, impedendogli di alzare il suo sguardo verso il suo Creatore e di avere una chiara visione di quello che è il “Cielo” e di tutto ciò che Dio stesso ha disposto per il vero bene e appagamento dell’uomo oggetto del Suo Amore.
Dio ha dato all’uomo, attraverso la Sua Parola (che è LUCE – Salmo 119:105), tutti i giusti punti di riferimento per poter giungere alla vera realizzazione di sè stesso, alla sua vera soddisfazione! ...Meditate gente, meditate!
2Corinzi 4:18 Mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
Romani 8:32 Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma Lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con Lui?
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