Il sonno

by Rennet Stowe

Chi dorme non piglia pesci” recita un vecchio adagio a cui William Dement (fondatore del “laboratorio del sonno” in California) potrebbe verosimilmente rispondere: “Sì, però non rischia nemmeno di inciampare nei bidoni della spazzatura”.

Il sonno, si dice, ristora. In ogni caso ci rendiamo conto che è una necessità imposta dalla nostra essenza umana. Volenti o nolenti, l’esigenza di sospendere ad un certo punto il ritmo delle nostre attività, anche delle più coinvolgenti, ci sopraffà e noi ci addormentiamo.

Può essere un periodo lungo o breve, deliziato da sogni meravigliosi o da incubi tremendi, oppure non accompagnato da particolari sensazioni, ma che improvvisamente si palesa come bisogno improrogabile. La quasi totalità degli uomini passa circa un terzo della propria vita in questo stato.

E’ come se ogni anno ci prendessimo un periodo di vacanza di quattro mesi.

Nel sonno si può giacere immobili respirando appena e molto lievemente, come ci si può agitare, cambiare di posizione, apparire tesi o rilassati. Una distinzione abbastanza comune è anche quella tra “sonno leggero” e “sonno profondo”.

Anche se espressioni comuni quali “ha il sonno leggero” oppure “ha il sonno così pesante che neanche le cannonate lo svegliano” non sono del tutto esatte, esse ci dicono però come il sonno sia un fenomeno complesso, che subisce delle variazioni dovute ai differenti stati della nostra vita.

Analizzando il modo di dormire degli animali ci imbattiamo subito in una differenza sostanziale tra le modalità del sonno nell’ambito delle specie “predatrici” e di quelle potenzialmente “predate”.

Questa differenza è strettamente correlata con quella che separa “grandi” e “piccoli dormitori”.
Si dorme poco o in modo leggero nell’ambito di quelle specie che sono elettivamente prede di altre.

Sembra che la possibilità di abbandonarsi senza problemi al ristoro del sonno sia prerogativa di quegli animali che non temono eccessivi pericoli da parte dell’ambiente che li circonda.
Dopo il pipistrello infatti, che dorme quasi 20 ore al giorno, seguono subito grandi predatori come il pitone che dorme ben 18 ore al giorno, la tigre con quasi 16 ore e il leone che raggiunge 13 ore e ½ di sonno ogni giorno; un pò più in basso tra i “grandi dormitori/predatori” troviamo il ghepardo con 12 ore di sonno giornaliero e il giaguaro con quasi 11 ore.

In questa fascia troviamo però anche piccoli animali che forse potendosi intrufolare in luoghi più sicuri e accoglienti possono dormire sonni più tranquilli, vedi lo scoiattolo che arriva a dormire quasi 15 ore al giorno, il topo che ne spende 12 di ore o il coniglio che dorme più di 11 ore al giorno.

Saltando nella fascia dei “piccoli dormitori” ecco che possiamo trovare alcune prede come le foche che dormono appena 6 ore al giorno o altri animali come la pecora e il cavallo che arrivano a dormire rispettivamente 4 e 3 ore ogni giorno.
Nello scendere possiamo notare come il sonno non diminuisca solo nella sua durata, ma si svolga anche in periodi discontinui, come per gli elefanti che dormono a intermittenza fino a raggiungere massimo 3-4 ore di sonno al giorno.
Ma al 1° posto tra gli animali che dormono meno troviamo la giraffa. Questo animale dal collo lungo dorme meno di 2 ore al giorno con fasi intermittenti che possono durare anche solo 3 minuti.

E' più difficile invece definire se l'uomo sia un “grande o piccolo dormitore”. Nell'arco della sua vita, infatti, la durata del sonno nell'uomo varia, passando dal 67% al 22% delle 24 ore giornaliere.
Se un neonato infatti può passare anche 16 ore al giorno a dormire, con il passare del tempo questa durata diminuisce, si stabilizza ad 8 ore nella fase centrale della vita per poi scendere di nuovo fino a toccare la soglia di 5 ore di sonno al giorno che per alcuni anziani divengono più che sufficienti.

Il fatto che l'essere umano abbia un bisogno continuo di riposo, non è qualcosa che riguarda solo il corpo naturale, ma tocca bensì anche un'aspetto interiore e più intimo dell'uomo.
Colui che ha creato ogni cosa, l'Iddio Eterno desidera ancora oggi rispondere a questo bisogno interiore e provvedere per ognuno che crede in Lui un Ristoro perfetto.

Ebrei 4:1,10 Perciò, poichè rimane ancora una promessa di entrare nel Suo riposo, abbiamo timore perchè qualcuno di voi non ne resti escluso... Chi infatti è entrato nel Suo riposo, si è riposato anch'egli dalle proprie opere, come Dio dalle sue.