Il corvo di Noè

by roberto verzo

Noto agli Egizi e identificato come il biblico Abu menghel, l’ibis eremita è il cosiddetto corvo che Noè liberò verso la fine del Diluvio Universale.
Caratterizzato da un becco sottile e curvo in avanti ed un piumaggio nero con riflessi metallici e capo privo di penne, il corvo biblico è ormai estinto in Europa e sopravvive solo in alcune regioni aride del Nord Africa; si nutre di insetti e di piccoli vertebrati.

Per cercare si salvare le ultime specie tempo fa è partito un progetto denominato: "Ritorno dall’Arca di Noè". Obiettivo dell'iniziativa: salvare dall’estinzione il rarissimo ibis eremita (Geronticus eremita) insegnando ai giovani uccelli nati in cattività un’antica rotta di migrazione.

Per raggiungere lo scopo sono stati scelti 21 di questi volatili allevati dai ricercatori della Stazione di Ricerca "Korad Lorenz" di Grunau (presso Linz, Università di Vienna) i quali hanno seguito dei deltaplani a motore che hanno fatto le veci dei loro genitori guidandoli dall’Austria alla Toscana, dove trascorreranno l’inverno.

Consideravo l’impegno e l’entusiasmo che questi ricercatori hanno riversato in questo progetto: non solo hanno allevato e fatto crescere i piccoli "corvi di Noè" ma li hanno anche guidati attraverso un “viaggio migrazione” con un deltaplano, portatandoli non senza problemi a destinazione.

Credo che entusiasmo ed impegno sono due costanti che non dovrebbero mai mancare nella vita di un cristiano; questi ricercatori danno tutto loro stessi per qualcosa che prima o poi morirà mentre la Scrittura ci invita ad adoperarci per cose eterne.

2Corinzi 4:18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

Noi come credenti dovremmo essere entusiasmati nel servire un Re che non morirà mai e che anzi, come dice la Scrittura, è andato avanti per preparaci un luogo dove vivremo in eterno con Lui (e conoscendo Chi è questo Re non oso pensare quello che ci ha preparato!!).

Certo i problemi della vita arriveranno, ma se il nostro credo sarà condito da zelo, impegno, entusiasmo, coraggio, voglia di ascoltare la Scrittura e di ascoltare il Maestro Gesù, certamente supereremo tutte le difficoltà arrivando come hanno fatto i corvi alla nostra destinazione.

Anche perchè, pensandoci bene, anche noi credenti abbiamo il nostro “deltaplano”: lo Spirito Santo che come dice la Scrittura ci guiderà in ogni verità.

Quindi, pronti come tanti "corvi di Noè", seguiamo lo Spirito Santo lasciandoci guidare con fiducia sapendo che Egli ha preparato cose buone per coloro che Lo amano.

 

Luciano Rossi