Con internet la velocità con cui le informazioni vengono acquisite ha subito un’accelerazione impressionante. Tale accelerazione ha coinvolto non solo l’aspetto informativo ma anche quello relazionale. Alla tecnologia dei software si é aggiunta l’evoluzione dell’hardware, facilitando i processi informativi e relazionali oltre che nella dimensione temporale anche in quella spaziale. Non solo cioè oggi è facile accedere ad informazioni o stringere relazioni in maniera incredibilmente accelerata rispetto al passato, ma è anche possibile farlo da ogni luogo immaginabile.
Ciò è avvenuto grazie al contributo di alcune menti geniali come quelle del defunto Steve Jobs che hanno dichiarato estinta l’idea di una rete web lontana da noi con la creazione dell’iPhone. Per renderci conto dell’importanza di questo fenomeno basti pensare al rapporto inversamente proporzionale che c'è tra la quantità di informazioni e lo spazio per contenerle.
Ieri l’immagazzinamento di un numero minore informazioni richiedeva molto più spazio di quanto un numero infinitamente maggiore non ne richieda oggi. Nel nostro taschino, insieme al nostro smartphone, portiamo informazioni la cui archiviazione cartacea richiederebbe interi palazzi, per non dire città.
Se innegabili sono gli aspetti positivi che tali innovazioni portano, altrettanto lo sono quelli negativi che riguardano le sfere della moralità con riferimento, per esempio, alla facilità con cui viene diffuso materiale pornografico, e della nostra sicurezza, con riferimento alle modalità con cui attività criminali sono state favorite. Accanto a ciò esiste la nostra dimensione, quella del cristiano che si rapporta giorno dopo giorno con queste nuove modalità informative e relazionali.
Oggi il cristiano ha accesso a sermoni via streaming, scuole bibliche online, disponendo a suo piacimento di tonnellate di materiale biblico, opinioni, relazioni che altrimenti sarebbero state impossibili. Tutto ciò di certo costituisce un enorme arricchimento sia di tipo cognitivo che spirituale. Tuttavia esso pone un interrogativo comune anche ad altri settori sensibili della sfera personale, come quello della medicina e della privacy, riferito alla possibile inattendibilità delle fonti o alla bontà delle relazioni che tanto facilmente possono essere strette sulla rete.
Quanto mai è quindi indispensabile che il cristiano non viva il suo ambito “cibernetico”, come zona franca dalle leggi spirituali che regolano quello “reale”. Questo perché sia in ambito “reale” che “virtuale”, le parole e le relazioni creano effetti sul nostro spirito qualora queste dovessero essere ritenute investite di una qualche autorità. E’ quindi necessario godere degli enormi vantaggi che la rete ci offre ponendoli costantemente al vaglio delle linee guida della nostra chiesa locale, la quale, se sottoposta all’autorità delle Scritture, costituirà un’indispensabile arma di discernimento.
Purtroppo il villaggio globale universalmente condiviso ha favorito il propagandarsi di un’idea di partecipazione di tipo “opzionale” alla chiesa locale e non più “essenziale”. Tutto ciò in favore di un’astratta partecipazione alla chiesa universale che renderebbe non necessaria e semplicemente accessoria, quella alla chiesa locale. Ma tutto ciò è del tutto estraneo ai principi biblici. La nostra partecipazione alla chiesa universale non avviene infatti attraverso l’esclusione della chiesa locale ma attraverso la nostra partecipazione ad essa.
E’ infatti impossibile essere fedeli alla chiesa universale senza esserlo prima in quella locale. In 1Giovanni 4 al verso 20 è scritto: se uno dice “Io amo Dio” e odia il proprio fratello è bugiardo. Chi non ama infatti il proprio fratello che vede come può amare Dio che non vede?
Ma se questo è un principio valido per un solo fratello, non lo sarà altresì per l’insieme dei fratelli che costituiscono quel gruppo chiamato chiesa locale e che possiamo “vedere”? E come potremo noi appartenere alla chiesa universale che non vediamo senza appartenere prima a quella locale che vediamo?
Ben vengano quindi le possibilità che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione senza però dimenticare che una chiesa locale strettamente sottomessa alle Scritture, è il fratello che vediamo ed il luogo che il Signore ha posto come prima naturale verifica e certificazione dell’amore che abbiamo per Lui.
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