Tutti sanno cosa sia l'interruttore. Quando spegniamo o accendiamo l'interruttore, intendiamo quel pulsante in grado di "accendere" o "spegnere" la luce. Tuttavia non tutti potrebbero sapere perché si chiami così. Istintivamente verrebbe da credere che l'interruttore serva a far "arrivare" la corrente alla lampadina, ma in realtà avviene esattamente il contrario. L'interruttore serve infatti proprio ad interrompere il flusso di elettricità e non a provocarne il passaggio. Fosse per la corrente elettrica infatti, la lampadina resterebbe sempre accesa, ed il suo flusso non si "interromperebbe" mai. Proprio per questo la chiamiamo "corrente elettrica", perché senza interruttore continuerebbe a scorrere come l'acqua corrente di un fiume. Quando una lampadina si spegne ci poniamo subito la domanda "chi ha toccato l'interruttore della luce?".
Ciò è un esempio calzante con quanto stiamo predicando nella nostra chiesa. La potenza di Dio é sempre lì, con tutta la sua purezza, forza, autenticità e... potenzialità per l'appunto. eppure vi sono alcuni aspetti della nostra vita che potrebbero fungere da interruttori che, più o meno inavvertitamente, potremmo aver premuto.
Uno di questi micidiali interruttori è la mancanza di perdono. Gesù ci ha messo fortemente in guardia da esso. La sua rilevanza vitale la troviamo nella preghiera del Padre Nostro, "rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori", o ancora nella parabola del creditore, o ancora negli innumerevoli moniti disseminati nelle epistole degli apostoli. In particolare, l'apostolo Paolo, ammoniva Timoteo circa i danni derivanti dalla contesa. Così, fermo restando che Dio opera se vuole e quando vuole, tuttavia potremmo bloccare la Sua mano potente anche lì dove e quando vorrebbe a causa della mancanza di perdono, dove la contesa e la maldicenza prosperano.
Affinché il Regno di Dio invada il mondo che ci circonda è indispensabile non solo imparare a riceverlo, ma anche a trasmetterlo. Disponiamoci quindi, non solo come ricettori dell'amore corrente di Dio, ma anche come suoi trasmettitori, facendo attenzione che alcun interruttore del nostro spirito, possa illuderci che la potenza di Dio non esista in noi, facendoci apparire come lampadine spente. Certo Dio se vorrà operare lo farà comunque, indipendentemente da noi, però che tristezza sarebbe quella di dover scoprire che a causa di una nostra mancanza, il Signore non si sarà potuto servire di noi per manifestare la Sua gloria!
Disponiamoci ad entrare in una nuova era spirituale. Abbiamo imparato a ricevere l'amore di Dio. Forse é il momento di cominciare a concentrarci sul come darlo. "Meglio il dare che il ricevere" dice il Signore. Siamo chiamati ad essere la luce del mondo, non le lampade del mondo. A cosa serve una lampada con un interruttore premuto? Rimuoviamo quindi ogni cosa sia da ostacolo tra noi e la potenza di Dio, affinché la luce possa illuminare tutta la casa, ed affinché nella notte, "quelli di fuori" sappiano riconoscere la potenza che scorre in "quelli di dentro".
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