Grazie!

Conferenza Evangelica Nazionale CEIAM 2012

E' terminata da poco la Conferenza Evangelica Nazionale Ceiam 2012 che annualmente si tiene nei locali della nostra Chiesa ed ancora  aleggia quell'atmosfera malinconica  tipica dello scemare dei rumori di una gran celebrazione. Gli oggetti che prima prendevano vita nelle mani di un nostro fratello in Cristo, un microfono, una porta, un pavimento che ne riverberava i passi se ne stanno lì, inerti e sordi, a ricordarci tutta la gioia e vitalità che li animava e che ci mancano in maniera pressante.

E  sì! ci mancano perchè ci mancano i nostri fratelli che ce l'hanno portata da ogni angolo d'Italia. La Parola di Dio si è presentata in tutto il Suo splendore per mezzo della predicazione dei Suoi servitori: i pastori Ray Bevan, Steve Fry e Mark Hodgetts, il quale quest'ultimo ha dovuto anche colmare il vuoto lasciato dal pastore Rosanna Lilli, che, per motivi legati ad un lutto in famiglia non ha potuto portare il messaggio nel seminario come previsto.

All'interpretezaione dall'inglese all'italiano, si è gentilmente prestata Giulia Vallese, che ormai da vari anni, si sposta da New York per venirci ad aiutare svolgendo questo delicato compito in maniera egregia, con umiltà, generosità e dedizione rare.

E' stata una benedizione veder concretizzare con i propri occhi gli effetti benefici che le Chiese locali generano nel riunirsi, incoraggiandosi, incontrandosi ed esortandosi nell'opera di Dio.

La Chiesa, quella invisibile, si manifesta in quella locale, e solo sostenendo una Chiesa locale si sostiene quella universale. Chi dice il contrario è come una microparticella della materia che nel guardare ad un palazzo, si dica che per esserne parte non ci sarebbe poi tanto bisogno di appartenere prima ad uno degli elementi che lo compongono, perchè lei, la microparticella, appartiene a tutto il palazzo e non semplicemente ad un singolo elemento.

Un discorso questo, che oltre ad essere umanamente insensato, è anche spiritualmente eretico e contrario al cristianesimo, quello tramandatoci dagli apostoli si intende.
Noi, i cristiani, ci rifacciamo al cristianesimo del 33 d.C. e non a quello di un blando  spiritualismo "liquido" fai da te di duemila anni dopo.

Infatti la microparticella dovrebbe capire, se non "a rigor di Spirito" almeno a rigor di logica, che è impossibile appartenere a tutto il palazzo senza prima appartenere ad uno dei singoli  componenti che lo costituiscono, e che dissociandosi da ognuno di questi, sarà impossibile ritenersi inclusi nell'insieme.

Quindi, se ci si dice appartenenti alla Chiesa universale, cioè il palazzo, saremo portati ad appartenere ad uno dei singoli elementi che lo compongono, ed i singoli elementi che compongono la Chiesa universale sono le Chiese locali. Questo non significa che non si possa cambiare per i più svariati motivi la propria Chiesa locale, ma riconoscerne la imprescindibilità spirituale che le Scritture le conferiscono, cercandosene, semmai si debba cambiarla e se è nella volontà di Dio, una a cui dedicarci per servire ed essere serviti dalla Sua Parola, dove trovare la famiglia spirituale prevista e predestinata per noi.

Già  ci pare di sentire chi, distorcendo queste parole, obietterà che non è la Chiesa che salva ma Dio. Ed ha ragione da vendere. Non è l'appartenenza ad una Chiesa locale nè i suoi decreti che salvano, ma l'esperienza della nuova nascita in  Gesù Cristo, con o senza di essa.

Non è l'appartenere alla Chiesa locale che salva, ma l'esperienza con Gesù Cristo. La nuova creatura in noi però, come una molecola generata da Gesù Cristo, tenderà ad aggregarsi ad altre dello stesso tipo, finanche legittimamente dubitare, se questa molecola non dovesse risentire di alcuna attrazione nei confronti di altre generate da Gesù Cristo, che di Gesù Cristo effettivamente sia.

Cosa pensereste di una molecola di carbonio allergica a qualunque altra molecola di carbonio? Vi aiutiamo noi : "Ma è veramente di carbonio?"

E cosa pensare allora di una molecola di Cristo allergica a qualunque altra molecola di Cristo? "Ma é veramente di Cristo?"

Giovanni e Giacomo stabilirono dei principi spirituali inequivocabili.

il primo scrisse "...chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede?" (1 Giovanni 4:20)

Così, come puoi quindi dire di amare la Chiesa universale che non vedi se nemmeno ami la Chiesa locale che vedi? Ipocrita: se tu  veramente amassi la Chiesa universale che non vedi amaresti prima quella locale che vedi.

Il secondo scrisse: "mostrami la tua fede senza le tue opere e io ti mostrerò la mia fede con le mie opere" (Giacomo 14:18)

Fede sta anche per fedeltà: mostraci quindi  la tua fedeltà alla Chiesa universale senza partecipare a quella locale, e noi ti mostreremo la nostra fedeltà alla Chiesa universale partecipando a quella locale.

Non si scappa. Sono principi chiari della Scrittura e se sei un cristiano, l'amore di Dio si manifesterà in primo luogo nel parteciparti alla vita di una Chiesa locale, perchè "lì dove é il nostro cuore, lì sarà il nostro tesoro". E se amiamo Dio, come dice Giovanni, ameremo il nostro fratello e quindi, se lo amiamo, tenderemo a frequentarlo per celebrare il Signore insieme, come da Lui stabilito. Sapete perchè lo diciamo? Perchè abbiamo fatto una grande scoperta: tendiamo a frequentare le cose e le persone che amiamo. Se amiamo quindi il nostro fratello, vorremo frequentarlo nella Chiesa locale.

Così Grazie a Dio per tutte quelle Chiese locali, che riunitesi e amatesi si sono frequentate nel nome di Gesù, dando linfa a questa conferenza e portandole la vita da ogni parte d'Italia secondo i frutti che l'opera di Dio ha portato a compimento in loro.

Grazie a Dio per Gesù, per la Chiesa e per la potenza e la gioia che abbondano nei nostri fratelli che in questi momenti di forte difficoltà per il nostro Paese, si sono fatti incuranti di costi e sacrifici, partecipando a questa Conferenza e sostenendola. Grazie a Dio per la Sua famiglia. Grazie a Dio per la Sua Chiesa. Grazie a Dio per averci dato grazia di essere stati generati, scelti e formati come singole pietre per l'edificazione del Suo Tempio universale.

Dio ci benedica tutti.

 

Alessandro Lilli
27 settembre 2012

 

 

P.S. il maiuscolo di Chiesa o Chiese locali non é un errore, ma cosa esattamente voluta.