Questo articolo nasce dalla domanda di Papa Bergoglio: "Cristiani evangelici, cristiani ortodossi, cristiani cattolici: perche' siamo divisi?"
Non ci sogneremmo mai di rispondere per conto degli ortodossi, dei cattolici e nemmeno per conto di tutti gli evangelici, dato che, purtroppo, in alcuni ambiti dobbiamo riscontrare un allontanamento sempre maggiore rispetto a ciò che la definizione "evangelico" aveva indicato fino a oggi. Fatti quindi i dovuti distinguo e precisazioni, partiamo subito da un'affermazione che proveremo con le Scritture.
Non tutto ciò che è unità è necessariamente opera di Dio, ed anzi al contrario, un'unità gerarchica, sociale, religiosa, politica, può essere un'opera del Diavolo, nemica di Dio.
L'esempio macroscopico è quello millenario della Torre di Babele. La mattina quando si incontravano nei cantieri prima di cominciare a costruire quella torre, probabilmente i costruttori erano entusiasti, ottimisti, sorridenti, amichevoli e pacifici e con tanta buona volontà per lavorare insieme come fossero "uno", parlando tutti la stessa lingua. A una cosa però non avevano fatto caso: anche Dio era "Uno". E quell'"Uno" quelle mattine, non era affatto entusiasta nè ottimista o sorridente ed anzi ci risulta esserSi rivelato alquanto nervoso riguardo a quell "uno", tanto da decidere di confonderne il linguaggio, dividendolo e rendendolo incapace di raggiungere il suo unitario obiettivo.
Già questo esempio monumentale, millenario, macroscopico della torre di Babele dovrebbe stabilire un principio: l'unità non è necessariamente da Dio, ed anzi al contrario, nel caso specifico della Torre di Babele, ad essere opera di Dio è proprio una divisione.
Lo stesso Gesù parla del regno di Satana come una casa unita e non divisa, ma dubitiamo fortemente nutrisse una qualche simpatia per quella casa, benchè unita.
Quindi ci si può unire e dividere per Dio, o ci può unire e dividere per Satana. Dipende, quindi, nel nome di chi ci si unisce, e nel nome di chi ci si divide.
Chi dice che essere nella natura e persona di Cristo significhi necessariamente esteriorizzarlo nel segno della pace e dell'unione afferma una cosa falsa e inesatta. L'opera di Gesù infatti non è necessariamente pace e unione, ma anche conflitto e divisione, anzi Lui precisa che spesso è più la seconda che la prima.
Luca 12:51-53 Pensate voi che sia venuto a mettere pace sulla terra? No, vi dico, ma piuttosto divisione; perché, d'ora in avanti, cinque persone in una casa saranno divise; tre contro due e due contro tre. Il padre sarà diviso contro il figlio e il figlio contro il padre; la madre contro la figlia e la figlia contro la madre; la suocera contro la sua nuora e la nuora contro la sua suocera».
Se a qualcuno non piace questo Gesù, può sempre cambiare religione, siamo in democrazia. Ma se si dice cristiano, Cristo è anche questo.
Chiaro che un cristiano debba adoperarsi per la pace e l'unione, ma non a ogni costo, se il costo ammonta alla crocifissione e alla flagellazione della Parola di Dio, che è Gesù. Pilato ed Erode infatti fecero la pace e divennero amici trasformando il giorno della flagellazione e della crocifissione della Parola di Dio, Gesù, in un'occasione di riconciliazione.
Luca 23:11-12 Allora Erode, con i suoi soldati, dopo averlo oltraggiato e schernito, lo rivestì di una veste splendida e lo rimandò da Pilato. In quel giorno Erode e Pilato divennero amici, mentre prima erano stati nemici.
Ma guarda che bello! Erode, che in Luca 13:32 Gesù chiama volpe e Pilato l'opportunista che allora forse è un gatto, sono i due nemici che divengono amici! Ma che bel quadretto. Non è un meraviglioso segno di amore cristiano questo? Non è un meraviglioso segno di riconciliazione questo di una divisione che si tramuta in unione? Proprio due bravi cristiani questo Pilato il gatto, ed Erode la volpe. Talmente cristiani che flagellano e crocifiggono Cristo. Ma a voi che importa... guardate come si vogliono bene, prima erano nemici ed ora sono amici, prima divisi e poi uniti, ed è tutto ciò che conta.
Noi non vogliamo l'unione? Certo che la vogliamo, ma quella di Cristo però. E l'unione di Cristo glorifica la Sua Parola e non la mortifica. Se l'unione che diciamo di voler raggiungere non si cura della Parola di Dio e si autocostruisce ignorandone le direttive, maltrattandola, flagellandola e infine togliendola di mezzo uccidendola nelle nostre vite non è l'unione nel nome di Cristo, ma l'unione nel nome del gatto e la volpe, degli opportunisti Pilato ed Erode.
Ed ecco perchè possiamo dire che per quanto ci riguarda siamo ben lieti di essere divisi per e nel nome di Cristo piuttosto che uniti nel nome del gatto e la volpe.
Detto questo, torniamo alla domanda iniziale di papa Bergoglio: "Cristiani evangelici, cristiani ortodossi, cristiani cattolici: perchè siamo divisi?".
Per quanto ci riguarda, risponderemo motivando con uno dei mille esempi possibili.
Domenica 23 giugno 2013 Papa Bergoglio ha affermato che anche i non cristiani servono Cristo se servono verità e coscienza (vedi video).
Per "non cristiani" presumiamo si sia inteso "coloro che negano Gesù come Figlio di Dio incarnato".
Ora, se Gesù è la via, la verità e la vita e qualcuno lo nega essersi divinamente incarnato, come può essere uno che segue la verità? E come può uno servire Cristo negandone al contempo l'incarnazione divina e la sua regale attuale esistenza?
Ma se la logica ed il buonsenso non dovessero bastare scomodiamo il discernimento spirituale di uno che forse qualcosa ne sapeva:
1Giovanni 4:1-5 Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo. Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio. E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo. Voi siete da Dio, figlioletti, e li avete vinti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Essi sono dal mondo; per questo parlano di cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio; chi conosce Dio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta; da questo riconosciamo lo Spirito della verità e lo spirito dell'errore.
Se quindi un "non cristiano" cammina nel nome della negazione di Cristo, lo spirito di anticristo, non può per definizione servire Cristo ed anzi Gli è nemico.
Ecco perchè tra i cristiani che credono la Scrittura la Parola di Dio fondante della propria vita presente e futura, non potrà esserci alcuna unità ne riconciliazione con chi predica tale unità di spirito facendone pagare il costo alla stessa Parola di Dio. E questo al di là che si faccia chiamare evangelico, cattolico o altro. L'unità che noi cerchiamo e perseguiamo è quella nel nome di Cristo, nell'ambito della Sua natura, nei limiti della Sua Parola e non nel nome di Pilato ed Erode, il gatto e la volpe, che trassero occasione di unità, amicizia e riconciliazione nel toglierLa di mezzo, quella Parola. Ce ne stiamo quindi volentieri e cristianamente divisi. Ed anzi se una tale divisione da tale spirito dovesse rarefarsi ci prodigheremmo affannosamente per ristabilirla in tutta la sua interezza. Grazie dell'invito comunque, ma "per e nel nome di Cristo" e della Sua unità decliniamo. Nel Suo nome ci uniremo. Nel Suo nome ci divideremo.
27 giugno 2013
Alessandro Lilli
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