"Sta succedendo davvero?". Se mai ci porremo questa domanda, sarà perchè ci troveremo dinanzi ad un'improvvisa e drammatica lacerazione della quotidianità, così come fino a quel momento l'avremo conosciuta o ce la saremmo aspettata.
Il motivo scaturente potrebbe avere valenza positiva o negativa, ma in ogni caso, si tratterebbe di uno shock, della sostituzione improvvisa della realtà delle cose data per scontata, con un'altra imprevista che avremmo persino fatto fatica ad immaginare.
Questo tipo di evento imprevisto, se negativo, è ben conosciuto nei templi della finanza col nome di black swan (cigno nero in italiano), perchè adottato da Nassim Nicholas Taleb, un professore di materie finanziarie che si occupava di formare gli operatori di Wall Street autore di un libro intitolato "Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita".
Il titolo si ispira ad una storiella curiosa realmente accaduta: quando i primi europei giunsero in Australia scorsero dei cigni neri, quando per secoli avevano creduto ne esistessero solo di bianchi.
Con riferimento all'attività di Taleb, gli esempi più eclatanti di "cigni neri", sono gli eventi storici negativi e imprevisti che hanno spazzato via in un istante tutte le certezze che il mondo finanziario aveva un secondo prima che accadessero. Esempi di cigni neri sono il crollo di Wall Street del 1929, l'attentato dell'undici settembre, il recente terremoto in Giappone e lo tsunami che ne è derivato.
Il messaggio è chiaro: non illuderti mai di avere il controllo sul tuo futuro, a parte una ragionevole previsione basata sull'esperienza della tua quotidianità.
Curioso vedere come alcuni principi scoperti ora dal mondo secolare, siano gli stessi insegnati duemila anni fa da Gesù.
Al "cigno nero" di un ricco che accumulava ricchezze contando su di esse per gli anni a venire Gesù si riferisce in Luca 12:20 …Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?".
E qui è il punto di questo articolo: l'intervento di Dio nella vita di una persona può essere sia un evento positivo che, come nell'esempio della parabola, negativo. Può essere sia un cigno nero, che – permettetemi - “bianco”.
Ma una cosa è sicura: sia coloro che percepirebbero un tale avvento come positivo sia quelli che lo percepirebbero negativo, dovrebbero essere certi di una cosa: la realtà a cui quotidianamente siamo abituati, non è nè scontata nè immutabile perchè soggetta a forze latenti molto più grandi di noi.
Ciò non significa non progettare, o pianificare, ma farlo, anche nel campo del Signore, sapendo che ogni cosa è soggetta a un'incognita, cioè il domani, che è nelle mani di Dio.
In Giacomo 4:13 si "consiglia" proprio questo: "E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, e vi dimoreremo un anno, commerceremo e guadagneremo», mentre non sapete ciò che accadrà l'indomani. Cos'è infatti la vostra vita? In verità essa è un vapore che appare per un po' di tempo, e poi svanisce. Dovreste invece dire: «Se piace al Signore e se saremo in vita, noi faremo questo o quello». Voi invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è cattivo."
Un cristiano quindi, mi si conceda il gioco di parole, dovrebbe esercitarsi a percepire come solida realtà il fatto che ciò che lo circonda è una realtà tutt'altro che solida. Anche se ci riferisse al cielo e la terra Gesù dice in Marco 13:31 "Il cielo e la terra passeranno..” e continua però con " ...ma le mie parole non passeranno". Niente, tranne la Parola di Dio, è degno della nostra cieca fiducia o di un assoluto senso di sicurezza.
L'inganno del contare sull'ordinarietà della quotidianità come metodo di discernimento del futuro, è quello in cui cadranno tutti quelli di cui si parla in 2Pietro 3:4 "....e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».
E' proprio Gesù che pone la consapevolezza della fragilità della realtà che ci circonda come perfetto antidoto per non essere ingannati da essa, con particolare riferimento alla Sua seconda venuta. L'innegabile aspetto che Gesù mette in evidenza, è che sarà proprio questo senso di sconfinata e arrogante fiducia nella ciclicità della vita quotidiana a trarne in inganno molti:
Matteo 24:38-44 "Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell'arca; e non si avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti; così sarà pure alla venuta del Figlio dell'uomo. Allora due saranno nel campo; uno sarà preso e l'altro lasciato. Due donne macineranno al mulino, una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà. Ma sappiate questo che, se il padrone di casa sapesse a che ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa. Perciò anche voi siate pronti, perché nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà».
Ora, questo "... perché nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" descrive proprio le classiche circostanze in cui si manifesta un cigno nero, cioè un evento assolutamente inimmaginabile sia per portata che per momento storico nell'ambito di una giornata ordinaria, che sconvolgerà definitivamente la ciclicità della quotidianità delle persone, delle stagioni, del giorno e della notte e dell'intero universo per sempre.
Il ritorno del “bianco” cigno nero, sarà la manifestazione di un evento che sarà a dir poco catastrofico per alcuni e a dire poco glorioso per altri.
Si sente sempre meno spesso predicare del ritorno di Gesù, e la sensazione è che anche i credenti abbiano posto questa certa realtà futura nel cassetto, come se fosse una verità da accettare in senso teologico, ma da non prendere in considerazione in senso storico. Una cosa è certa invece: un giorno di un certo anno, di una certa settimana, ad una certa ora, minuto e secondo di mattina, pomeriggio, sera o notte "il cigno" tornerà.
Noi non potremo deciderne il tempo, ma potremo deciderne il colore. In pochi però in quest'epoca sembrano pensarci. Perchè? "perché nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà"....appunto.
Maràn hatà.
Alessandro Lilli
05 ottobre 2013
- Accedi o registrati per inviare commenti