in allegato PRIMIZIE di Aprile 2014 con gli appuntamenti della chiesa
Una delle certezza della nostra vita che deve essere sempre presente è questa: Dio parla, e se ancora non ci ha parlato, è perché non abbiamo ascoltato bene.
La differenza tra gli idoli dell'Antico Testamento e il Dio vivente di Abrahamo era proprio questa: Dio parlava e gli idoli no. La capacità di parola, implica la capacità di formulare un pensiero e la capacità di formulare un pensiero è l'evidenza di possedere una propria volontà. Questa è la differenza tra un idolo e Dio: Dio ha una propria capacità di pensare, volere e parlare.
Con un idolo che ci siamo scelti difficilmente avremo grossi problemi ma con il Dio vivente, sì. Sapete perché? E’ ovvio: non si può andare in disaccordo con chi non pensa, non vuole e non parla. Nessuna volontà si oppone alla nostra se ci riferiamo ad un idolo.
Quindi rapportarsi a Dio o a Gesù come se non pensasse, non volesse e non parlasse, significa rapportarsi al Dio vivente come se fosse un idolo, come se fosse uno di quei pupazzi di pietra o legno che nell'Antico Testamento furono tanto avversati.
Puoi anche chiamarlo Gesù, ma se a quel Gesù togli la facoltà di pensiero, di volontà e di parola, tu non stai adorando Gesù ma un pupazzo che tu chiami, illegittimamente, con quel nome.
Da ogni dove si sente un gran rumore di incredibili affermazioni che ci suggeriscono, nel tentativo di sedurci e magari in nome della falsa dottrina dell'unità della Chiesa a ogni costo: "Non curatevi della dottrina di Gesù, quella la aggiusteremo in cielo".
Lasciatemi dire qualcosa in proposito, prendendo ad esempio le elezioni europee: si potrebbe dire ad un membro della UE, "l'importante è che ti unisci all'Europa anche se deliberatamente ignori i suoi principi fondanti, statuti e direttive?" no di certo. Anzi, “proprio perché sei unito”, diremo, “ti atterrai ai principi fondanti, statuti e direttive della UE”.
Questa saggezza elementare del mondo, ci rimanda alle parole di Gesù: “...poiché i figli di questo mondo, nella loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce". (Lu 16:8)
Eppure nella Chiesa c'è chi si introduce affermando, esplicitamente o implicitamente, che l'importante è essere uniti in Cristo, pur ignorando deliberatamente i Suoi principi fondanti, i Suoi statuti e le Sue direttive. Il messaggio è questo: liberati della Parola di Dio che ti è di intralcio e preoccupati di unirti a noi con la nostra visione di unità della Chiesa.
Ma questa visione dell'unità della Chiesa può essere la stessa di cui parla Gesù se ci chiede di ignorare la Parola di Dio quando come modello principe di questa unità Gesù pone alla base il rapporto tra Lui e il Padre, esempio perfetto di sottomissione alla Sua Parola? Proprio il verso che viene usato per predicare questa falsa unità della Chiesa a ogni costo, è quello che la contraddice: Giovanni 17:22-23 E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno, come noi siamo uno. Io sono in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me.
Immaginate Gesù dire: "..siano uno come me e te anche se io e te, Padre, la pensiamo, la vogliamo e ne parliamo in maniera completamente diversa uno dall'altro"!
Suona come una bestemmia vero? E perché immaginare che Cristo parli così sembra una bestemmia, mentre immaginare che la Chiesa di Cristo parli così, dovrebbe essere cosa santa e auspicabile?
Chi non si vuole più curare di come Dio pensa, vuole e parla, sta servendo un idolo che non pensa, non vuole e non parla, ma in cui lui stesso ha posto pensieri, volontà e parole: le proprie. Chi non si cura della Parola di Dio e dice di servire Dio, in realtà serve se stesso; in altre parole è un idolatra. Chi dice di servire il Dio vivente, per prima cosa si preoccuperà di considerarLo tale: vivente per l'appunto. E ciò implica riconoscere che Dio ha pensieri, volontà e parole a cui fermamente e strettamente attenersi.
Sono tempi difficili ma non temiamo perché il Signore ce lo aveva predetto e se è vero ciò che ci turba, è vero anche tutto il resto. Infatti, se quanto di male si va adempiendo ci era stato profetizzato dal Padre, quanto più Egli adempirà le cose buone che ci aveva profetizzate. E queste cose buone sono di gran lunga maggiori delle cattive.
Non temiamo, confidiamo in Dio e non guardiamo né a destra né a sinistra mantenendo gli occhi fissi sulla Sua Parola e non saremo svergognati.
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