Messaggio di Maggio del Pastore: IL DONO DELLE LINGUE

maggio 2014

in allegato PRIMIZIE di Maggio 2014 con gli appuntamenti della chiesa

I doni dello Spirito Santo sono tra le cose più chiare e inequivocabili presenti nella Scrittura. Il dono di profezia e delle lingue sono chiaramente citati in 1Corinzi 14. Questo passo in particolare, è accuratamente evitato da tutti i contestatori  del dono delle lingue, poiché  si evince da esso che la logica della riprensione di Paolo è tutta fondata sulla gestione di questo dono. Per giustificare la necessità di gestire i doni delle lingue e della profezia "con ordine", Paolo entra nel merito della loro funzione, sul come e quando cioè, questi siano in relazione alla comunità oppure solo all'individuo. In questo passo diviene evidente che il parlare in "altre lingue" sia proprio il parlare “in linguaggio" così come inteso dal movimento pentecostale.

Se infatti ci si riferisse alla semplice capacità di parlare "lingue straniere" senza conoscerle come potrebbe scrivere Paolo in 1Corinzi 14:4 "Chi parla in altra lingua edifica se stesso..."? Se si trattasse semplicemente del dono soprannaturale di parlare "lingue straniere" per diffondere il vangelo in lingue sconosciute a chi le parla ma conosciute a chi le ascolta, questo dono non avrebbe la funzione di edificare chi parla senza capire, casomai chi ascolta capendo.

Paolo qui riconosce al parlare in lingue la capacità soprannaturale di edificare il nostro spirito e infatti aggiunge in 1Corinzi 14:14 "....perché, se io prego in altra lingua, il mio spirito ben prega, ma la mia mente rimane infruttuosa".

Non le orecchie dello straniero o le mie “ben ascoltano”, perché non si tratta di lingue per “ben ascoltare" ma di lingue per  "ben pregare".

Più avanti Paolo afferma che il dono delle lingue è anche un segno per i non credenti, perché si adempiesse la Scrittura "Io parlerò a questo popolo in lingue straniere e con labbra straniere, ma neppure così mi ascolteranno" riferendosi probabilmente all'esperienza di Pentecoste in cui il dono del linguaggio si manifestò in lingue sconosciute a chi le parlava, ma comprensibili a chi le ascoltava. Ma questo non esclude il fatto che lo Spirito Santo possa concederci di parlare in lingue a noi sconosciute anzi, casomai lo conferma. Si tratta solo della descrizione di un episodio in cui lo Spirito Santo si usa del dono delle lingue sconosciute a chi parla, per essere comprese da terze persone, perché lo Spirito Santo aveva deciso di riferirsi ad essi, in testimonianza a loro.

Se io mi rivolgo ad un cinese, parlo cinese. Se io mi rivolgo ad un tedesco, parlo tedesco. Se io mi rivolgo al cielo, parlo la lingua del cielo e  il "linguaggio dello Spirito Santo"  è proprio il modo in cui lo Spirito Santo ci permette di rivolgerci ad esso per avere l’aiuto convenevole per una preghiera efficace. Poi se vorrà, lo Spirito Santo si userà del medesimo dono di parlare lingue sconosciute rivolgendosi invece che al cielo, al cinese o al tedesco.

Se io possiedo un’automobile posso usarla tutti  i giorni per  portare un mio amico che non ce l'ha a fare la spesa, ma se un giorno voglio, la uso per accompagnare, insieme a lui, dei bimbi bisognosi al mare. Posso farlo. Una cosa non esclude l'altra, sono semplicemente due utilizzi diversi di un medesimo bene materiale: è un mio potere e il mio amico, che dipende da me per il trasporto, mi accompagnerà volentieri. Così è lo Spirito Santo con il dono delle lingue: tutti i giorni passa a prenderci per fare la spesa spirituale e pensare a noi, per aiutarci, ma se un giorno vorrà dirci "oggi ti porto in giro con questo dono, quello delle lingue, per aiutare qualcun altro" può farlo!

"L’automobile", il bene spirituale, il dono delle lingue è Suo e ci fa ciò che vuole. A volte edificherà noi stessi, a volte sarà seguito dall’interpretazione per il bene della Chiesa, altre volte potremo parlare in altre lingue a noi sconosciute ma comprensibili a degli stranieri: stesso dono, ma funzioni diverse. Adoperiamoci quindi nell'esercitare questo dono delle lingue, come infallibile metodo di preghiera nell'edificazione del nostro spirito, ma anche aspettandoci  che Dio lo sviluppi secondo l'utilità che Lui reputerà opportuna al momento, in interpretazione e profezia. Smettiamo di contestare i doni dello Spirito Santo per quella mancanza di  fede che travestiamo di sapienza teologica.

AllegatoSize
appuntamenti della chiesa MAGGIO 2014.pdf236.09 KB